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La Legge di Stabilità non è proprio da buttar via, anche se i suoi limiti sono vistosi. La parte più interessante è quella dei possibili risparmi, ma anche tagliare gli sprechi può avere effetti recessivi. Sarebbe meglio invece aumentare e migliorare i servizi agli stessi costi: si libererebbero risorse nel settore privato
Valerio Selan
Domenica, 1. Dicembre 2013
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Quella di Matteo Renzi è una vittoria annunciata: resta l’assoluta stranezza di un’organizzazione che fa eleggere il suo segretario anche da esterni, cosa che in Italia nessuna aveva mai fatto prima. E restano i forti dubbi sulla politica che ne conseguirà. Eppure le cose da fare sarebbero chiare
Flavio Pellis
Martedì, 26. Novembre 2013
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E’ una misura chiesta a gran voce dai sindacati e da molti politici, che trascurano però un aspetto determinante: banche, assicurazioni e Fondi, che detengono il 90% dei titoli di Stato in Italia, denunciano questi redditi nell’imponibile e dunque non subirebbero alcun inasprimento fiscale, che colpirebbe solo il 10% in mano alle famiglie dando un gettito assai ridotto
Maurizio Benetti
Martedì, 12. Novembre 2013
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Si continua a parlare di “reddito di cittadinanza” o “reddito minimo garantito”. Ma, come già diceva Paolo Sylos Labini più di 30 anni fa, non è all’assistenzialismo che bisogna puntare, ma ad assicurare un lavoro a tutti. Evitando gli errori di esperienze simili, come i nostri “lavori socialmente utili” o i “mini-job” tedeschi
Carlo Clericetti
Martedì, 12. Novembre 2013
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Come il popolo delle scimmie nel Libro della Jungla, la classe dirigente dimentica il passato e ripete discorsi su punti che sembravano acquisiti, senza mostrare alcuna capacità di proiettarsi verso il futuro. La Legge di stabilità non sfugge a questa logica
Valerio Selan
Venerdì, 18. Ottobre 2013
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La vicenda del governo si intreccia con la strada che il Pd deciderà di prendere e quindi con la scelta del suo leader. L’alternativa è proseguire sulla strada delle larghe intese e della “stupida austerità” oppure battersi davvero, soprattutto in Europa, per cambiare questa linea disastrosa
Carlo Clericetti
Lunedì, 7. Ottobre 2013
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A leggere certa stampa (specie di destra) sembrerebbe che non ci voglia nulla. In realtà si tratta di intervenire su meccanismi complessi e molte cose non sono come appaiono ad uno sguardo superficiale. Senza contare che spesso il pubblico è più efficiente del privato
Valerio Selan
Lunedì, 7. Ottobre 2013
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Quasi certamente l’annuncio delle dimissioni di massa è l’ennesimo bluff, ma se fosse vero i berlusconiani si metterebbero nelle mani degli avversari politici: devono infatti essere approvate dalle Camere, e in entrambe la destra è minoranza. Sarebbero gli altri a decidere se accettarle, magari scegliendo anche caso per caso
Carlo Clericetti
Giovedì, 26. Settembre 2013
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Il disastro c’è stato e c’è, ma molti numeri vanno interpretati per tener conto degli adattamenti dell’economia. Intanto si intravedono nel prossimo futuro trasformazioni radicali, che andranno accompagnate e tenute sulla giusta rotta da una politica economica adeguata
Valerio Selan
Giovedì, 26. Settembre 2013
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Le vicende seguite alla condanna definitiva dovrebbero aver chiarito a chi ancora non lo ammetteva che il Pdl non è una forza politica, ma un gruppo che persegue soltanto gli interessi del suo capo e come tale è non solo inutile ma dannoso per il governo del paese. Resta da vedere se tutti i gruppi in lotta all’interno del Pd si comporteranno di conseguenza
Carlo Clericetti
Lunedì, 5. Agosto 2013

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