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Breve nota metodologica per capire se il Documento di economia e finanza prefiguri o no un rilancio dell’economia. Risultato del ragionamento: non inciderà sul trend recessivo. Intanto a Bruxelles ci si occupa di decimali e formule esoteriche
Ruggero Paladini
Venerdì, 24. Ottobre 2014
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Non basta nemmeno il 3%: finché il saldo primario continua a sottrarre risorse a un’economia agonizzante la ripresa non arriverà mai. L’Italia va peggio di tutti in Europa: è vero, ma è anche quella che ha il maggiore surplus dei conti pubblici. Dovremmo ignorare gli stupidi parametri di Bruxelles e battere i pugni perché la Germania riduca il suo surplus della bilancia
Carlo Clericetti
Domenica, 5. Ottobre 2014
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Un gran numero di precetti costituzionale calpestati, a partire dallo strumento usato, un decreto. Stravolte e ignorate tutte le regole, un’orgia di procedure straordinarie, commissari plenipotenziari, silenzi-assenso. Svendita incontrollata dei beni demaniali. Nemmeno Berlusconi era arrivato a tanto
Sauro Turroni
Venerdì, 12. Settembre 2014
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I dati su quelle attività sono inattendibili e si crea il paradosso che i successi della legge farebbero scendere il Pil. Bisognerebbe almeno continuare ad effettuare entrambi i conteggi (cioè anche quello tradizionale), evitando così di falsare parametri come la pressione fiscale o il rapporto col deficit
Guido M. Rey
Giovedì, 11. Settembre 2014
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I duri colpi della crisi che non passa cominciano finalmente a fare breccia nel fronte degli economisti neoliberisti. Dopo Francesco Giavazzi e Guido Tabellini che invocano più spesa pubblica, Luigi Zingales scrive che ridurre le retribuzioni non solo non è utile, ma dannoso. Il loro quadro di riferimento resta però ispirato a teorie smentite dai fatti
Carlo Clericetti
Giovedì, 11. Settembre 2014
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Nel documento sui cui contenuti è stato chiesto il voto agli elettori solo una frase piuttosto vaga che non prefigurava certo uno stravolgimento del Senato né tantomeno dell'assetto istituzionale, e comunque non nella direzione che si è presa
Adriano Bonafede
Domenica, 27. Luglio 2014
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La crisi dell’eurozona ha assunto un carattere strutturale. Fra la Germania e la maggioranza degli altri paesi si è creata una spaccatura incolmabile e non sembra che il leader italiano possa ottenere qualcosa: la trappola tedesca del binomio austerità-riforme strutturali tra poco non potrà più essere camuffata
Antonio Lettieri
Domenica, 27. Luglio 2014
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Dopo il dato negativo del primo trimestre la crescita prevista dal governo per quest’anno è praticamente impossibile da raggiungere e questo influenzerà negativamente i conti pubblici. Se l’asse Berlino-Bruxelles pretenderà altri tagli non usciremo dal circolo vizioso austerità-tagli-austerità.
Carlo Clericetti
Martedì, 20. Maggio 2014
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La manovra è di modeste dimensioni, ma quasi tutto dipende dalla sua credibilità: avrà successo se gli operatori italiani ed esteri riterranno che possa averne. L'abilità e la fortuna di un uomo politico consistono nel cavalcare la cresta degli eventi
Valerio Selan
Sabato, 10. Maggio 2014
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Su un conto corrente con 30.000 euro che goda di un interesse dello 0,5% (oggi difficile da ottenere) l’aggravio è di 9 euro l’anno, su un conto di deposito remunerato al 2,5% si sale a 75. Chi ha di più è difficile considerarlo “povero”. Ma ora diventa ancor più rilevante la differenza di tassazione con i titoli pubblici, che non è stata cambiata
Maurizio Benetti
Mercoledì, 30. Aprile 2014

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