Europa

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“Europa: quali regole rivedere (e come) per salvare l’Unione” era il tema del seminario che si è tenuto il 19 aprile alla facoltà di Economia di Roma 3, promosso da Astril e coordinato dal suo presidente Sebastiano Fadda. Nel frattempo a Berlino Angela Merkel e Emmanuel Macron annunciavano che entro giugno avrebbero concordato una proposta per la riforma dell’Eurozona. Le indiscrezioni affermano che probabilmente non ci riusciranno, ma volendo fare gli ingenui ci sarebbe da chiedersi perché mai su una problematica di tale rilevanza questi due paesi ritengano corretto annunciare ufficialmente che si metteranno d’accordo tra loro, sottintendendo in pratica che tutti gli altri potranno al massimo tentare di proporre qualche modifica al quadro da essi disegnato. D’altronde l’Italia brilla per la sua assenza, e non solo perché non c’è ancora un governo nella pienezza dei suoi poteri. E’ bene ricordare che Germania e Francia non hanno dato finora nessun segno di voler fare beneficienza, in particolare nei confronti del nostro paese. Qui di seguito il mio intervento al seminario
Carlo Clericetti
Venerdì, 27. Aprile 2018
Europa
Otto paesi del nord, quelli di minore dimensione e tutti con governi di destra , lanciano un altolà persino alle timide proposte di rilancio dell’economia di Macron: no a qualunque proposta che comporti un aumento delle competenze a Bruxelles, come il fondo per la disoccupazione, e rigido rispetto delle regole del fiscal compact. In tutti l’export conta più della domanda interna e alcuni sono paradisi fiscali
Ruggero Paladini
Giovedì, 15. Marzo 2018
Europa
La crisi dell'eurozona è il segreto meglio nascosto della campagna elettorale. Macron tenta di riconquistare un ruolo di parità nei confronti della Germania e contratta con Merkel la riforma dell’Ue, che però non toccherà il punto fondamentale, cioè le regole tecnocratiche che anche autorevoli economisti internazionali giudicano severamente
Antonio Lettieri
Venerdì, 19. Gennaio 2018
Europa
I fallimenti dell’euro hanno imposto un duro prezzo alla maggior parte dei paesi dell’eurozona in termini di crescita, di disoccupazione, di esplosione delle diseguaglianze. E hanno, al tempo stesso, messo in crisi, quando non eliminato dalla scena, la vecchia sinistra di governo. Su questo dovrebbe concentrarsi il dibattito, ma la sinistra italiana non lo fa
Antonio Lettieri
Lunedì, 20. Novembre 2017
Europa
Prima di assumere la presidenza del Bundestag, come ultimo atto da ministro dell’Economia, ha diffuso un documento (definito “Non paper”) con cui si delinea la prossima riforma dei meccanismi europei. Se sarà realizzata il suo esito può essere uno solo: la fine della moneta unica
Ruggero Paladini
Lunedì, 20. Novembre 2017
Europa
Il francese vuole ottenere dalla Cancelliera una riforma dell’Europa, che però, se si farà, sarà alle condizioni tedesche, cioè per proseguire con le politiche che hanno reso l’eurozona ormai invisa alla maggioranza dei cittadini. L’euro ha fallito e rischia di trascinare nel disastro la costruzione europea: per salvarla bisogna cambiare rotta
Antonio Lettieri
Domenica, 8. Ottobre 2017
Europa
La batosta elettorale ai partiti di governo influenzerà le riforme dell’Europa che per l’Italia sono già dense di rischi e fa aumentare il consenso interno alla corsa del presidente della Bundesbank Weidmann alla successione di Draghi. Se ciò si realizzasse cadrebbe la difesa della Bce contro gli attacchi speculativi, basata su una linea (“interventi illimitati”) che Weidmann aborrisce. A quel punto l’euro avrebbe i giorni contati
Carlo Clericetti
Domenica, 8. Ottobre 2017
Europa
La politica di pareggio di bilancio e compressione salariale testardamente attuata dalla Germania non solo produce un surplus di partite correnti che danneggia gli altri paesi, ma – come mostra uno studio dell’Istituto per la politica macroeconomica IMK - ha prodotto risultati peggiori di quelli possibili per gli stessi tedeschi, sia in termini di redditi che di conti pubblici
Ruggero Paladini
Venerdì, 15. Settembre 2017
Europa
Sempre pronte e puntuali quando c’è da richiamarci al rispetto delle regole, Bruxelles e Berlino restano inerti, o addirittura ci ostacolano, quando dobbiamo affrontare qualche difficoltà, come per le banche e per i migranti. E come è accaduto con le prime mosse di Macron, che non promettono nulla di buono
Attilio Pasetto
Sabato, 29. Luglio 2017
Europa
A Berlino e Bruxelles tutti fiduciosamente rasserenati per la prossima presidenza francese. Ma della vecchia guida franco-tedesca non rimane che la finzione sbiadita. In ogni caso l’eurozona è salva, e il dominio della Germania non ha più la maschera. Un’eurozona che, dopo quasi dieci anni, non è ancora uscita dalla crisi. Quanto ancora si potrà andare avanti così?
Antonio Lettieri
Venerdì, 28. Aprile 2017

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