Il caso Fiat: Lettieri, Fassina, Gabaglio, Ferigo, Acocella, Leoni, Principe, Agostini, Malerba, Italia, Marchetto

Il testo dell'accordo di Mirafiori
 
Il modello Marchionne e la salute dei lavoratori
Non sono stati finora adeguatamente valutati gli effetti della nuova organizzazione del lavoro che viene introdotta con gli accordi di Pomigliano e Mirafiori sia sulla salute che sul sistema di tutela e di assistenza
Gianni Marchetto (28/12/2010)
 
Marchionne, la sinistra e l’addio all’auto italiana
Il manager rifiuta di esporre la sua strategia, ma è chiaro che il nostro paese avrà un ruolo residuale. Il triste paradosso è che tra la Germania, punta di diamante dell’industria europea e gli Usa in piena crisi, una parte della sinistra e del sindacato sceglie il modello americano di Marchionne
Antonio Lettieri (08/01/2011)
 
Tre obiettivi per il dopo-Mirafiori 
Problemi di cui si parla da tempo vanno affrontati con urgenza dopo i recenti avvenimenti. Sulla politica industriale finora assente, sulle regole della rappresentanza e della democrazia nei luoghi di lavoro, sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa servono soluzioni che siano la base di un “patto per la crescita”. Le proposte del Pd
Stefano Fassina e Emilio Gabaglio (26/01/2011)
 
Se Marchionne studiasse alla London School 
La metodologia Ergo-Uas che verrà introdotta alla Fiat avrebbe bisogno di quell’”autoriflessività” (il coinvolgimento degli operai nei miglioramenti della produzione) teorizzata dagli studiosi della produttività e applicata in Giappone e Germania. Ma il Lingotto l’applicherà “all’italiana”, perdendo così l’ennesima occasione
Nicola Acocella e Riccardo Leoni (26/01/2011)
 
Marchionne e il totem rotto della globalizzazione 
La crisi si inizio secolo scompagina il paradigma al quale si era convertita anche una parte della sinistra. Salta la divisione internazionale del lavoro concepita dall’America, l’industria dell’auto torna ad essere un settore di punta nei paesi che hanno fatto una politica industriale. La vicenda Fiat offre l’occasione per un ripensamento generale
Antonio Lettieri (07/02/2011)
 
A Mirafiori hanno perso tutti 
Marchionne canta vittoria, ma avendo ottenuto le condizioni richieste dovrà fare i miracoli che ha promesso agli azionisti e ai sindacati. Confindustria marginale, governo assente e sindacati firmatari più deboli e meno rappresentativi. La Fiom esalta giustamente la prova di orgoglio degli operai, ma deve loro una risposta e l’errore più grave sarebbe quello di scambiare per vittoria una sconfitta
Gianni Principe (26/01/2011)
 
Mirafiori, un contratto che uccide il sindacato 
Sostituisce il contratto nazionale e quello integrativo e segna la nascita del sindacato aziendale. Ciò comporterà la morte del sindacato di categoria e propone un modello di sindacato che rinuncia in partenza ad una autonoma visione del lavoro rispetto alle cosiddette leggi bronzee del mercato. Ma il risultato del referendum consente di riaprire la partita
Luigi Agostini e Marcello Malerba (28/01/2011)
 
Come può cambiare il sindacato 
La vicenda di Mirafiori ha messo in evidenza una mancanza di strategia tanto da parte dei sindacati firmatari che della Fiom-Cgil. Ora sembra che si punti verso una regolazione legislativa che avrebbe più rischi che vantaggi. Quattro proposte per ripartire
Gianni Italia (28/01/2011)
  
I mirabolanti obiettivi di Marchionne 
Il leader della Fiat è bravissimo a gestire la sua immagine, ma non c’è analista che non si chieda come potrà ottenere i risultati annunciati in un mondo dove la concorrenza è fortissima e i competotor appaiono assai meglio posizionati
Toni Ferigo (18/02/2011)
 
Venerdì, 18. Febbraio 2011
 

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