L’Europa dopo le elezioni americane

I cambiamenti nella politica americana con la vittoria di Trump influenzeranno il futuro dell'Europa. Ma la politica europea è incerta e divisa e non si vede una strategia capace di affrontare i profondi mutamenti a livello internazionale

L'esito delle elezioni americane con la vittoria di Donald Trump era tra le possibilità, ma l'entità della sua vittoria ha superato le aspettative. Il programma di Trump esprime pienamente la politica della destra americana. Non c'è dubbio sulla sua particolarità. I ​​presidenti, una volta ritirati, non si candidano a nuove elezioni. Trump. Invece, ha sottolineato in molti modi aspetti rilevanti del suo programma politico, ed è stato rieletto.

La sua politica è rivolta contro gli immigrati, sia quelli in arrivo che quelli che non hanno ancora la cittadinanza americana. Un programma di esclusione difficile da attuare in un paese storicamente composto da migranti. Ma è una chiave della sua politica.

Il secondo aspetto importante del suo programma riguarda la riduzione delle tasse a favore delle classi meno abbienti. Ma il vantaggio sarebbe annullato dall'aumento del costo delle importazioni in particolare dalla Cina, ma anche da Messico, Canada ed Europa. L'obiettivo è aumentare la produzione di beni di origine americana. Un obiettivo che appare difficile da raggiungere e che causa l'aumento dei prezzi.

Il contesto internazionale

La novità principale, tuttavia, è nella politica estera. Per la nuova amministrazione, la politica israeliana contro la Palestina è centrale nella politica americana. Ma lo è stata anche sotto la presidenza Biden. Da molti decenni Israele è considerata l’asse portante della politica americana nel Medio Oriente. La Palestina, benché divisa, esiste, ma per la politica americana i palestinesi non contano e possono essere dispersi nei paesi più o meno vicini. In sostanza un popolo da dividere nei paesi circostanti. Un popolo a cui si nega il diritto di avere un paese distinto che possa decidere la sorte del suo popolo e le alleanze con altri paesi senza essere sottomessi. Un conflitto destinato a durare.

Il centro della politica americana rimane, tuttavia, la posizione nei confronti della Cina considerata il principale avversario degli Stati Uniti a livello globale. Non a caso la Cina estende le sue alleanze nei diversi continenti, dall’America latina all’Asia e all’Africa dove in particolare costruisce strade, porti ferrovie, concedendo prestiti che saranno ripagati nel corso degli anni. Non può stupire che la nuova amministrazione americana consideri la Cina il principale avversario.

La politica verso la Russia

In questo contesto, la novità, per molti versi, inaspettata, riguarda la nuova politica americana nei confronti della Russia. Ma per comprendere pienamente la novità è necessario dare uno sguardo al passato - in sostanza, un recente passato.

Era l'autunno del 2021 quando la Germania, sotto la guida di Angela Merkel, in un incontro a Mosca avviò nuovi rapporti di collaborazione con la Federazione russia diretta da Putin. Un incontro importante concluso con un mazzo di fiori offerto a  Merkel che era negli ultimi mesi della sua lunga direzione della Germania durata sedici anni. L’accordo comprendeva fra l’altro, l’apertura del secondo gasdotto dalla Russia alla Germania e altri paesi europei.

Ma l’accordo poneva un problema. Era in contrasto con la politica degli Stati Uniti che consideravano la Russia il loro principale avversario nella politica internazionale. L'accordo non ha avuto lunga vita. Con il cambio di governo, sotto la guida di Olaf Sholz capo della socialdemocrazia tedesca, l’accordo è svanito. E la Russia ha aperto lo scontro che dura ormai da oltre tre anni seminando distruzione e perdita di vite umane.

E’ in questo quadro che si pone la nuova politica americana sotto la presidenza di Trump. Il centro della politica americana non è più la Russia e la guerra in Ucraina. La Cina, non la Russia, è considerata il principale avversario. Una novità inattesa ma importante toccando due dei maggiori paesi a livello globale. Quale sarà la politica europea in questo nuovo quadro internazionale?

La politica europea

Il rischio dell'attuale politica europea a sostegno dell'Ucraina è una guerra contro la Russia senza l’appoggio americano. Una guerra che cambia segno. Uno sguardo a Francia, Germania e Italia, sebbene paesi con posizioni politiche diverse, conferma i rischi che corre l'Europa.

In Francia, la presidenza di Emmanuel Macron può durare fino all'autunno 2027. Ma è un paese senza una maggioranza politica effettiva, mentre i partiti di opposizione sono cresciuti nelle ultime elezioni. In sostanza, un paese con un governo di minoranza - forse con il supporto della Gran Bretagna - nello scontro con la Russia.

La Germania, dopo le dimissioni anticipate di Scholz, ha un nuovo governo guidato da Friedrich Merz della CDU-CSU con meno del 29 percento dei rappresentanti della Camera. Dal canto suo, Il Partito socialdemocratico ha avuto nelle recenti elezioni il peggior risultato nella sua storia del dopo-guerra con circa il 16 percento dei voti. Un risultato in netto contrasto con l'estrema destra di Alternativa per la Germania, che ha raddoppiato i suoi voti, con circa il 20 percento dell'elettorato. Il partito di sinistra Die Link ha ottenuto, contrariamente alle previsioni che lo davano sconfitto, oltre l'8 percento dei voti.

A sua volta, il nuovo partito "Alleanza", creato all'inizio del 2024, guidato da Sahra Wagenknecht, proveniente dalla direzione di Link, ha ottenuto un risultato prossimo al 5 percento. Un dato insufficiente a livello nazionale per avere una presenza in Parlamento, ma che ha ottenuto risultati importanti nelle recenti elezioni degli stati federali di Turingia e Sassonia e nelle elezioni nella regione di Berlino.

Per la prima volta nella storia del dopoguerra, i partiti storicamente fuori dal governo hanno avuto il consenso di circa un terzo dei voti espressi a livello nazionale. In altre parole, un futuro incerto della politica tedesca dopo decenni di alternanza delle coalizioni di governo.

Dobbiamo aggiungere che la politica del governo italiano, terzo paese europeo in termini di popolazione, è incerta. Dopo essere stato nell'alleanza dell'Ucraina contro la Russia, l'attuale governo italiano guidato da Giorgia Meloni sta cambiando posizione in direzione della nuova politica americana di accordo con la Russia.

In altri termini, la politica europea è incerta e divisa. Col suo allineamento contro la nuova politica americana l'Europa rischia di essere sola in un mondo in profondo cambiamento, diviso e incerto sul suo futuro.

Martedì, 18. Marzo 2025
 

SOCIAL

 

CONTATTI