Lultima indagine Istat sulle forze di lavoro in Italia, relativa al periodo che va dal 1 ottobre al 30 dicembre 2007, offre una doppia opportunità; luna rappresentata dal commento dei dati rilevati e laltra costituita dalla possibilità di valutare meglio, a distanza di ormai quattro anni, la reale efficacia delle ricette liberiste applicate al mercato del lavoro del nostro paese.
Naturalmente, intendo riferirmi agli effetti prodotti dalla legge 30/03 e dal suo decreto applicativo 276/03. Tra laltro, tale esercizio assume più rilievo se si tiene presente che siamo alla vigilia di un importante appuntamento elettorale.
Il primo elemento interessante, a livello nazionale, è rappresentato dal tasso di disoccupazione che, in termini tendenziali (rispetto allo stesso periodo dellanno precedente), presenta una riduzione pari allo 0,3%, mentre la variazione congiunturale (rispetto al periodo precedente) rileva, invece, un aumento pari a un punto percentuale. Ciò è addebitabile, probabilmente, al normale incremento del tasso di disoccupazione che segue il periodo estivo.
Tabella 1 (Italia)
| 
 Trimestri di riferimento  | 
 Occupati Dipendenti e Indipend.  | 
 Tasso di Occupazione  | 
 Tasso di Disoccupaz.  | 
 Tasso di Attività  | 
 In cerca di Occupaz.  | 
| 
 4°trim.2006  | 
 23.018  | 
 58,5  | 
 6,9  | 
 62,9  | 
 1.709  | 
| 
 4°trim.2007  | 
 23.326  | 
 58,7  | 
 6,6  | 
 63,0  | 
 1.655  | 
| 
 SALDI  | 
 + 308  | 
 + 0,2  | 
 - 0,3  | 
 + 0,1  | 
 - 54  | 
(valori in migliaia di unità e percentuali)
Prima di ogni altra considerazione, è opportuno evidenziare che la stragrande maggioranza dei 308 mila occupati in più, rispetto al corrispondente periodo del 2006, è costituita da lavoratori stranieri immigrati (+ 201 mila).
Rispetto al quarto trimestre del 2006, un altro elemento molto interessante è rappresentato dal fatto che, se è vero che il tasso di occupazione cresce dello 0,2 per cento, è altrettanto vero che il tasso di attività cresce in misura insignificante (+ 0,1%) e, addirittura, se riferito alle medie annue del 2006 e del 2007, cala dello 0,2 per cento.
Un dato che appare, ormai, in tutta la sua drammaticità, è, ancora una volta, quello rappresentato dal numero di soggetti scoraggiati che rinunciano a ogni forma di ricerca di un lavoro. Infatti, la variazione congiunturale, rispetto al corrispondente periodo del 2006, presenta, nel quarto trimestre 2007, una contrazione pari a ben 54 mila unità! A ben riflettere, è questo valore - spesso sottovalutato o, addirittura, ignorato dagli ottimisti a contratto e dai distratti per vocazione - che meriterebbe maggiore attenzione e considerazione.
Un altro elemento di negatività, a mio parere, è rappresentato dal dato relativo ai lavoratori a termine. Infatti, anche se, in termini assoluti, il loro numero - rispetto al quarto trimestre 2006 - è in leggera diminuzione, lo stesso presenta, in percentuale, un ulteriore incremento rispetto alla media dellanno precedente (+ 0,1%); con buona pace di coloro i quali continuano a sostenere che nel nostro paese la precarietà è un fenomeno più percepito che rilevato!
Però, è la situazione nel nostro Mezzogiorno che, nonostante il tanto reclamizzato calo del tasso di disoccupazione, continua a presentare i caratteri di una vera e propria emergenza sociale.
Tabella 2 (Mezzogiorno)
| 
 Trimestri di riferimento  | 
 Occupati Dip. e Indip.  | 
 Tasso di Occupaz.  | 
 Tasso di Disoccup.  | 
 Tasso di Attività  | 
 In cerca di Occupaz.  | 
| 
 4° trim. 2006  | 
 6.517  | 
 46,6  | 
 12,2  | 
 53,1  | 
 902  | 
| 
 4° trim. 2007  | 
 6.542  | 
 46,7  | 
 11,8  | 
 53,0  | 
            

