Pensioni d’oro, il Pd non ha colpe

Un voto in Senato ha fatto sembrare che il mondo andasse alla rovescia, con il Pdl favorevole a un taglio delle super-pensioni e il Pd che ha votato contro. Ma la questione era ingarbugliata e questo è uno di quei casi in cui l’apparenza inganna. Ecco la spiegazione

Il Pdl che vuole un altro taglio alle “pensioni d’oro” e il Pd che vota contro? Questa notizia da “mondo alla rovescia” si è diffusa dopo un voto su un emendamento ad un decreto del governo, presentato dall’Idv e votato anche da gran parte del Pdl e dalla Lega, su cui, nonostante il voto contrario del Pd, il governo è andato sotto. Ma sia il decreto che l’emendamento intervenivano su un dettaglio strettamente tecnico, la cui comprensione non era aiutata nemmeno dalla lettura del testo legislativo, scritto da una pennza degna di Azzeccagarbugli. Visto comunque che la notizia di un Pd difensore dei privilegi pensionistici continuava a circolare in rete, sia la presidente del gruppo Anna Finocchiaro che il senatore Marco Stradiotto hanno tentato di spiegare che cosa davvero fosse successo.

Per capirlo bisogna tornare a un provvedimento dei mesi scorsi, quello con cui il governo impose un “contributo di solidarietà” alle super-pensioni, del 5, 10 o 20% a seconda del reddito. Quel provvedimento passò con il voto favorevole anche del Pd, ma in seguito si pose un problema interpretativo: l’importo del prelievo doveva o no essere considerato ai fini del calcolo della futura pensione?

Su questo punto la questione non era politica, ma puramente tecnico-giuridica: e dal punto di vista giuridico, a quanto pare, non ci sono dubbi: quell’importo deve essere considerato. Così il governo, per evitare che tutti gli interessati facessero ricorso essendo praticamente sicuri di vincerlo, ha inserito in un successivo decreto una norma interpretativa che chiariva come il contributo dovesse entrare nel calcolo della pensione.

Proprio su questo è stato proposto l’emendamento, che, come si è visto, è passato con i voti favorevoli del Pdl e contrari del Pd. Ma il problema resta: chi farà ricorso lo vincerà di sicuro, in barba all’emendamento. Per di più, ci saranno le spese del contenzioso. Niente “mondo alla rovescia”, dunque, solo un emendamento sbagliato che non riuscirà a tagliare nessuna “pensione d’oro”.

Lunedì, 7. Maggio 2012
 

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