Lultima rilevazione Istat sulle forze di lavoro, relativa al secondo trimestre 2007, evidenzia il costante calo del tasso di disoccupazione. Il dato positivo riguarda tanto la variazione congiunturale (rispetto al periodo precedente), quanto quella tendenziale (rispetto allo stesso periodo dellanno precedente); si tratta, rispettivamente, di un meno 0,7 e meno 0,8 per cento. Un risultato che appena qualche anno fa avrebbe prodotto una vera e propria campagna pubblicitaria da parte di tanti solerti commentatori ed opinionisti politici! Bene ha fatto, però, il centro-sinistra, a non eccedere nellauto-esaltazione di un dato statistico che, se estrapolato da uno scenario ben più ampio ed articolato, concorre a rappresentare una situazione non corrispondente alla realtà.
Un altro dato preoccupante è rappresentato dallormai cronico effetto scoraggiamento. Infatti, rispetto allo stesso periodo del 2006, le persone in cerca di occupazione - a parità di tasso di occupazione - sono calate di ben 209 mila unità. Laltro elemento, altrettanto poco rassicurante, è rappresentato dallincremento - in termini assoluti e percentuali - del numero dei lavoratori dipendenti temporanei rispetto al numero complessivo dei lavoratori dipendenti. Nellarco dellultimo anno laumento è stato pari allo 0,4 per cento; mentre rispetto al quarto trimestre 2003 è pari ad un 1,1 per cento. E vero, quindi, che tra gli occupati aumentano i lavoratori dipendenti rispetto a quelli indipendenti, ma è altrettanto vero che laumento maggiore si registra fra i lavoratori temporanei.
Senza contare che lattuale 13,4 per cento di lavoratori temporanei non include né le collaborazioni coordinate e continuative, né i lavoratori a progetto. Il dato complessivo renderebbe sicuramente meno ampio il divario tra quella che Aris Accornero definisce precarietà percepita (dallimmaginario collettivo) rispetto a quella rilevata (dalle statistiche ufficiali dellIstat).
Tabella 1 (Italia)
Trimestri di riferimento |
Occupati Dip. e Indip. |
Tasso di Occupaz. |
Tasso di Disoccup. |
Tasso di Attività |
In cerca di Occupaz. |
2° trim.2006 |
23.187 |
58,9 |
6,5 |
63,0 |
1.621 |
2° 2007 |
23.298 |
58,9 |
5,7 |
62,5 |
1.412 |
SALDI |
+ 111 |
= |
- 0,8% |
- 0,5% |
- 209 |
(valori in migliaia di unità e percentuali)
E comunque la situazione presente al Sud che desta il maggiore allarme. In effetti, a fronte di una disoccupazione che, nellarco di un anno, si riduce di circa un punto e mezzo in percentuale, il numero degli occupati in controtendenza al dato nazionale - rispetto al secondo trimestre 2006 - si riduce di 62 mila unità. Il tasso di occupazione cala dello 0,5 per cento, quello di attività si riduce di circa un punto e mezzo e, per finire, circa il 15 per cento delle persone che solo fino ad un anno fa erano ancora in cerca di unoccupazione è confluito nel sempre più vasto numero degli sfiduciati, in particolare, giovani e donne.
Tabella 2 (Mezzogiorno)
Trimestri di riferimento |
Occupati Dip. e Indip. |
Tasso di Occupaz. |
Tasso di Disoccup. |
Tasso di Attività |
In cerca di Occupaz. |
2° Trim. 2006 |
6.605 |
47,2 |
12,0 |
53,7 |
902 |
2° 2007 |
6.543 |
46,7 |
10,6 |
52,3 |
774 |
SALDI |
- 62 |
- 0,5 |
- 1,4 |
- 1,4 |
- 128 |
(valori in migliaia di unità e percentuali)