L'America che non piace ai nostri liberisti

Negli Usa esiste un meccanismo per proteggere investitori e consumatori: basta che uno vinca una causa e i rimborsi si applicano a tutti. Da noi si litiga sulle Authority ma ci si guarda bene dal proporlo

Sempre pronti ad invitare a seguire l’esempio dell’America quando si tratta di ridurre la protezione sociale, i nostri liberisti d’assalto lo sono assai meno quando gli Stati Uniti andrebbero imitati per norme sulla protezione degli investitori e sulla repressione degli abusi nella finanza.

L’attuale dibattito sui casi Cirio e Parmalat si concentra infatti sulla riforma delle Authority di controllo, ottima occasione per un regolamento di conti politici e per un tentativo di aumentare il potere dell’esecutivo, ma a nessuno è ancora venuto in mente di proporre l’introduzione anche in Italia della class action, che è un forte strumento di cui i risparmiatori americani possono disporre per difendersi dagli abusi perpetrati ai loro danni.

Prevede che, quando un investitore vince una causa contro la società a cui ha affidato i propri soldi (ma la norma vale anche nel campo del consumo: per chi ha acquistato un’auto difettosa, per esempio), la decisione del giudice a lui favorevole si applichi anche a tutti gli altri investitori incorsi nello stesso inconveniente.

Facciamo un paio di esempi. Qualche tempo fa l’Antitrust e poi il Consiglio di Stato hanno stabilito che le compagnie di assicurazione, con indebiti accordi sottobanco, negli ultimi anni hanno fatto pagare la RC auto assai più del lecito. Si è così aperta per gli utenti la possibilità di chiedere un rimborso per una cifra non indifferente: il 20% dei premi pagati fra il 1995 e il 2000. Per ottenerlo, però, ogni singolo utente doveva chiamare in giudizio la sua compagnia davanti al giudice di pace: per chi non lo faceva, niente rimborso (poi il governo ci ha messo le mani, ma questa è un’altra cosa). Negli Usa sarebbe bastato che un solo utente ottenesse una sentenza favorevole per far scattare il rimborso per tutti, senza bisogno di altre cause.

Ancora. Circa tre anni fa, dopo lunghe battaglie legali, la Cassazione ha definitivamente condannato l’anatocismo, quel meccanismo per cui gli interessi su un debito con una banca producevano a loro volta altri interessi a debito, capitalizzati. I clienti delle banche hanno così avuto l’opportunità di farsi restituire i soldi, ma solo chi ha proceduto legalmente contro la sua banca ha potuto ottenerli. In America, invece, sarebbe scattato automaticamente l’obbligo per tutte le banche di rimborsare tutti i clienti.

Intendiamoci, non si tratta di una soluzione definitiva: truffe ed abusi continuano ad esserci anche negli Usa. Certo però è un forte deterrente contro i comportamenti più scandalosi, e in ogni caso un punto di forza per i clienti quando l’abuso è stato fatto. Come mai, in Italia, nessuno ne parla?

Sabato, 24. Gennaio 2004
 

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