Il terrore del nulla

Il ministro del Lavoro Di Maio ha reintrodotto la cassa integrazione straordinaria per il caso di chiusura dell’azienda. “E’ una promessa che dovevo agli operai della Bekaert, una delle aziende che è scappata all’estero lasciandoli per strada”. Ma per questi casi c’è già la Naspi per due anni, che forse è più adatta allo scopo

Grande intervento di televisioni e altri strumenti di comunicazione intorno al caso Bekaert, azienda di Figline Valdarno che la multinazionale vuole chiudere senza discussione e ha già proceduto al licenziamento dei lavoratori che scatterà fra poche settimane.

I lavoratori chiedono che sia ripristinata la possibilità della cassa integrazione straordinaria anche nel caso di chiusura dell’azienda con licenziamento del personale. Possibilità che c’era prima del Jobs Act. Si sostiene che con questa misura ci sarebbe lo spazio per esperire tutti i tentativi di reindustrializzazione andando al sodo con contatti che sarebbero già in corso o in vista con nuovi imprenditori. Un anno di cassa darebbe questo “respiro”; se no casca tutto e si è nella disperazione totale.  E questa disperazione, rabbia e protesta si vede nelle facce e si sente nelle dichiarazioni dei lavoratori.

In una intervista dell’8 agosto al  Sole 24 Ore, al ministro del Lavoro viene chiesto se intende rispristinare la possibilità “della Cigs per la cessazione delle attività” e lui risponde: “La Cigs per cessazione sarà inserita nel decreto urgenze entro fine settembre e almeno per i prossimi due anni, darà ai lavoratori delle aziende cessate la possibilità di non restare senza ammortizzatori sociali nell’attesa di una ricollocazione per 12 mesi. E’ una promessa che dovevo agli operai della Bekaert, una delle aziende che è scappata all’estero lasciandoli per strada. Riguarda moltissimi operai che ho incontrato in questi mesi in tutta Italia.”

E bravo ministro, ma perché accreditare che con i licenziamenti senza la cassa integrazione straordinaria si resta “senza ammortizzatori sociali”? Tutti sappiamo che c’è la Naspi per due anni. La proposta del ministro darebbe un anno in più o sarebbe sostitutiva? Ed è vero che con la Naspi ci sarebbero più possibilità di rimettere in moto l’azienda?

Certo tutti si ha diritto a desiderare il meglio; ma che senso ha seminare il terrore del nulla?

Il meglio oggi è la cassa integrazione tipo Alitalia. Allora la diamo a tutti?

A proposito di Alitalia, che fine ha fatto la vicenda di quei furbacchioni di piloti che incassavano la ricca cassa integrazione anche oltre i 10.000 (diecimila) euro mensili e anche uno stipendio da imprese della concorrenza? E’ stato adottato qualche provvedimento dopo che sono stati beccati con il sorcio in bocca?

Venerdì, 14. Settembre 2018
 

SOCIAL

 

CONTATTI