Mio marito è malato, disse Veronica Lario, e allepoca nessuno poteva percepire che la ex moglie del premier non lo aveva detto spinta dal rancore, ma perché lo pensava davvero. Niente ancora si sapeva, infatti, del bunga bunga, dove laspetto più preoccupante non è tanto la seconda parte della serata, quella delle orgettine, ma la prima. La cena elegante durante la quale un presidente del Consiglio ultrasettantenne illustra a una trentina di ragazze, la più vecchia delle quali non raggiunge i trentanni e le più giovani sono sotto i venti, i suoi successi di leader mondiale, con tanto di proiezione di filmini dei vertici internazionali. Provocando sicuramente un acuto interesse nel suo pubblico di aspiranti veline e di prostitute sudamericane o dellEst. Continua poi ad affermare Non ho mai pagato per una donna, nonostante i riscontri del contrario ormai acquisiti a centinaia dalla magistratura. E anche qui, il problema non è tanto la sua caratteristica ormai acclarata di mentitore compulsivo, ma il fatto che, appena uscita dalle sue labbra, la menzogna si trasforma nella sua mente in verità: Berlusconi, con ogni evidenza, crede a quello che dice e una delle poche volte in cui non mente è quando afferma di sentirsi perseguitato.
Le caratteristiche della persona non avrebbero poi una grande importanza se questa persona non fosse anche presidente del Consiglio, padrone della maggioranza parlamentare e proprietario o controllore di quasi tutta lemittenza televisiva e di una quota rilevante di altri media. Ricoprendo questi ruoli egli determina la politica del paese, cosa che in momenti critici come quello che stiamo vivendo può provocare una vera catastrofe economica e sociale.
In una fase di pronunciata instabilità dei mercati, con milioni di miliardi di liquidità in circolazione a causa dellincessante creazione di moneta negli ultimi tre anni per tamponare il crack mondiale, liquidità pronta dunque a tutte le scorrerie visto che nei principali paesi del globo i tassi ufficiali sono negativi dal 2008 e quindi è praticamente gratis, vedendo sfuggirgli il consenso inopinatamente attribuitogli alle ultime elezioni politiche, Berlusconi non ha trovato di meglio che annunciare una riduzione delle tasse, arrivando a scontrarsi duramente con il ministro dellEconomia. I mercati non aspettano altro che unoccasione per lanciarsi allattacco: e quale migliore occasione di un paese con un debito pubblico al 120% del Pil dove il governo litiga sulla gestione dei conti pubblici, e con un leader che mostra di voler restare al potere anche a costo di far sprofondare il paese? Berlusconi deve essersi meravigliato della reazione dei mercati: ha detto tante volte che lItalia sta meglio degli altri, e avendolo detto probabilmente se nè convinto. Deve essersi meravigliato, visto che finora in Italia la maggioranza degli elettori gli ha creduto, che non ci abbiano invece creduto gli speculatori. Ma, come ha scritto Il Giornale (o Libero? Si fa difficoltà a distinguerli), affondano lItalia per cacciare Silvio: il solito complotto comunista, insomma.
Se in Italia siamo ormai più nel campo della psichiatria che della politica, non cè da confortarsi molto guardando allestero, ai leader degli altri paesi e ai capi di quelle istituzioni internazionali autoproclamatesi guardiani del buon governo. Angela Merkel avrà pure telefonato a Berlusconi per frenare le sue dissennatezze, ma avendo già dato prova della sua statura politica internazionale come maggiore responsabile di aver fatto trasformare una crisi insignificante come quella della Grecia in una tempesta che sta scuotendo tutta la zona euro. I banchieri di Basilea pontificano sui requisiti di capitalizzazione delle banche ma non prendono alcuni ovvi provvedimenti che potrebbero frenare la follia finanziaria che tanti disastri ha provocato e ne minaccia di peggiori. Lo stesso fanno i capi di Stato, che nelle inutili riunioni del G20 non hanno ancora varato, a ormai tre anni dallesplosione della crisi, nessuna misura risolutiva. Intanto gli Stati Uniti rischiano il default perché i Repubblicani non vogliono eliminare i tagli di tasse concessi ai ricchi.
Tutti però si producono continuamente in preoccupate dichiarazioni sulla situazione, che è grave e richiede sacrifici. Di chi? La risposta è nei provvedimenti delle manovre economiche varate per tamponare i bilanci pubblici dissanguati dai salvataggi di chi ha generato la crisi e continua ad alimentarla. Risparmiateci almeno lipocrisia.