I miracoli di Berlusconi

Bastano quattro cifre a confutare centinaia di discorsi pretestuosi: negli ultimi tre anni l'Italia è cresciuta la metà dell'Europa dei 15 e ha avuto più inflazione

A volte bastano quattro cifre, semplici e secche, a confutare con la loro forza implicita centinaia di discorsi pretestuosi. Bastano le quattro cifre del grafico qui accanto per mostrare che Berlusconi ha fatto miracoli, ma non quelli che aveva annunciato.

Dicono, quelle quattro cifre, che negli ultimi tre anni - cioè da quando è al governo il centro-destra - l'Europa è andata male, è cresciuta poco: ma l'Italia ancora meno, nettamente meno della media dei 15. E dicono che l'inflazione è bassa, ma meno bassa che nella media degli altri paesi; e anche una differenza di pochi decimali l'anno, cumulandosi, dà un sensibile divario, un divario che pesa sulla competitività, che infatti l'Italia ha perso anche nei confronti dei paesi dell'euro.

Confrontiamo questo esito con le trionfali affermazioni dei primi tempi, quando Berlusconi dichiarava che avrebbe cambiato l'Italia (promessa mantenuta: ma…) e c'era persino chi incautamente si era spinto ad ipotizzare la possibilità di un "nuovo miracolo economico" (il governatore Antonio Fazio, mica uno qualsiasi). Poi ci hanno raccontato che c'è stato l'11 settembre, la crisi economica mondiale (ma da almeno due anni quasi tutto il resto del mondo è in pieno boom), il super-euro e una crisi per tutta l'Europa. Ebbene, l'Europa in crisi, l'Europa per cui valgono gli stessi problemi dell'economia mondiale, del super-euro, dell'alta pressione fiscale, del welfare "pesante" (più pesante che da noi, tra l'altro), quest'Europa negli ultimi tre anni è cresciuta il doppio dell'Italia, il 4% invece che il 2, e nonostante questo ha cumulato un'inflazione del 5,1%, mentre la nostra ha raggiunto il 7,7.

Tutti ricorderanno che cosa si disse quando aderimmo all'euro: d'ora in poi non si potrà aggiustare tutto con la svalutazione del cambio, se la nostra inflazione continuerà ad essere più alta la conseguenza sarà una sola: ci de-industrializzeremo. Non è, per caso, che sta succedendo proprio questo?

Si dirà che dare tutte le colpe al governo Berlusconi è, più che ingeneroso, demagogico. In questo c'è una parte di vero, i nostri mali vengono da lontano e non sono risanabili né con un colpo di bacchetta magica, né in un arco di tempo breve. Vediamo, però, cosa ha fatto il governo Berlusconi per impedire il declino.

Di provvedimenti in materia degni di menzione ce ne vengono in mente pochi. La Tremonti-bis sulla detassazione degli investimenti (che però è arrivata insieme all'eliminazione della dual income tax di Visco, che aveva più o meno gli stessi effetti ma con qualche vantaggio applicativo). Il provvedimento sul lavoro, che può non piacere (e a noi non piace per niente) ma è comunque una scelta politica. La riforma della scuola (disastrosa, a detta di molti, ma vale lo stesso discorso). Il resto è stato l'insensata guerra di potere sull'articolo 18, la lunga sequenza di leggi sulla giustizia su cui non vorremmo neanche sprecare una parola, la riforma dei media che porta il nome di Gasparri, di cui tutto si può dire tranne che serva a rilanciare l'economia, il lungo cincischio sulle pensioni, il mitico taglio delle tasse (della tassa, l'Irpef, perché le altre sono aumentate) su cui si è detto tanto e da così poco che non vale la pena di ripeterlo.
E in mezzo tutto un arrampicarsi sugli specchi per restar dentro i parametri di Maastricht, cartolarizzazioni, finte privatizzazioni come quella della Cassa depositi e prestiti, condoni a tutto spiano. La conseguenza è che il saldo primario (entrate meno spese del settore pubblico, al netto degli interessi sul debito), che il centro-sinistra aveva lasciato quasi al 6% del Pil, si è dimezzato, il che compromette la riduzione del nostro debito pubblico che è il più alto d'Europa a parte la Grecia (e del mondo sviluppato, a parte il Giappone ).

I nostri guai non saranno tutti colpa di Berlusconi, ma questi anni sono stati buttati. Ci aveva promesso i miracoli, ci ha dato un governo da corte dei miracoli.

Sabato, 12. Marzo 2005
 

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