I 'lavoretti' di Berlusconi e gli abbagli di Ostellino

L'editorialista del 'Corriere' scambia una 'società aperta' con una società senza regole

Sul Corriere della Sera del 9 dicembre Piero Ostellino confonde la “società aperta” con la “società anarchica” e il comportamento che dovrebbe tenere chi rappresenta le istituzioni con quello di chi discute nel suo salotto.
Bene ha fatto, dice Ostellino, il presidente Berlusconi a suggerire ai cassintegrati Fiat di trovarsi qualche “lavoretto non ufficiale” per arrivare a guadagnare quanto prima. Questa è una delle possibilità che una vera “società aperta” non può non dare. Non sarebbe mica lavoro nero, sostiene Ostellino, perché cosa occasionale; e comunque il problema di far pagare le tasse sul reddito prodotto è del fisco, non della legislazione sul lavoro. Quelle di Berlusconi “sono state le sole parole ‘forti’, di fiducia in una società libera, pronunciate in un anno e mezzo di governo” (clicca qui per leggere l’articolo integrale).

Ora, se Ostellino vede le regole come il fumo neglio occhi e pensa che le leggi non siano altro che un ostacolo per una vera società liberale, sono affari suoi. Se invece il presidente del Consiglio spera che i cittadini non rispettino la legge – e indirettamente invita a farlo – c’è qualcosa che non funziona.

Se Berlusconi, come Ostellino, pensa che i cassintegrati dovrebbero avere il diritto di fare “lavoretti”, perché ritiene che questo sia un requisito importante di una “società aperta”, avrebbe dovuto dire: “Cari cittadini, io la penso così e così. Di conseguenza, il governo oggi stesso presenterà un disegno di legge per permettere ai cassintegrati di fare lavoretti”. Avesse detto così, non avrebbe lasciato di stucco sindacati, Confindustria e il resto del paese tranne Ostellino e pochi altri. E si sarebbe potuto discutere sul merito del provvedimento, che, fatto in certi modi, sarebbe persino auspicabile, perché quello della caduta del reddito dei cassintegrati è un problema reale.

Ostellino, da parte sua, trascura anche il fatto che i cassintegrati, se potessero liberamente presentarsi sul mercato del lavoro, farebbero concorrenza sleale agli altri lavoratori, perché potrebbero offrirsi a retribuzioni più basse (dato che hanno già dal 50 all’80% del salario) e senza contributi.

Questa non sarebbe una “società aperta”, ma appunto una società disordinata ed anarchica. Senza davvero intenzione di offesa, ma il linguaggio di Ostellino non è, come egli stesso lo definisce, “politicamente scorretto”: è istituzionalmente ed economicamente scorretto.

Lunedì, 9. Dicembre 2002
 

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