Buone vacanze

E&L va in ferie e augura ai suo lettori buone vacanze. Buone almeno come saranno quelle di Cesare Previti, dato che pochi giorni fa il Senato ha approvato la legge che gli eviterà la prigione. L'ennesimo scandalo di questa maggioranza, che non avuto molta eco perché sovrastato dalla bufera sulla Banca d'Italia
E&L va in ferie fino a settembre, buone vacanze a tutti. Buone almeno come saranno quelle di Cesare Previti, che pochi giorni fa ha visto approvare dal Senato la legge che deve salvarlo dalla prigione.

Previti, fiduciario e avvocato di Silvio Berlusconi da assai prima che questi entrasse in politica, ha collezionato alcune condanne, 11 anni qui, 8 anni là, per atti compiuti nel seguire gli affari dell'attuale presidente del Consiglio. Si può permettere che l'esito di tanta abnegazione sia la prigione? Naturalmente no, e infatti si è prontamente fatta una legge per evitarlo. Una legge che la maggioranza ha votato compatta, anche il partito dell'onesto Follini e del pio Buttiglione, anche le fazioni che si stanno combattendo all'arma bianca dentro An, ma che si sono ritrovate compatte nel momento del bisogno (di Previti). Nulla hanno obiettato l'istituzionale Casini e il filosofo Pera, nonostante la sua devozione in un Dio in cui dichiara peraltro di non credere. Ormai manca soltanto il secondo passaggio alla Camera, che, visto come vanno le cose, non dovrebbe riservare sorprese. Insomma, Previti ormai può davvero rilassarsi. Cerchiamo di seguire il suo esempio, anche se, possibilmente, soltanto in questo.

L'approvazione della "Salva-Previti", nonostante l'evidente enormità del fatto, non ha neanche destato tanta attenzione, perché sovrastata dalla bufera scoppiata attorno al governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, e alle grandi manovre nella finanza dei nuovi ricchi. Fazio è stato colto in castagna da una intercettazione telefonica, opportunamente fatta filtrare dal Palazzo di giustizia di Milano e pubblicata da Il Giornale, che ha rivelato a tutti il segreto di Pulcinella, e cioè che il governatore è in stretti rapporti con il banchiere Gianpiero Fiorani -  che con la sua Popolare Italiana contende l'Antonveneta all'olandese Abn-Amro -  e che come arbitro non può certo definirsi imparziale. Nessun reato, naturalmente, ma cose di questo genere, quando ne vien fuori un riscontro oggettivo, hanno effetti devastanti sul prestigio dell'istituzione e delle persone coinvolte, anche se erano perfettamente note da tempo.

Il fatto è che Fazio è stato lasciato indisturbato nonostante che da almeno dieci anni interpreti il suo ruolo di governatore in modo assolutamente arbitrario. Il solo che abbia provato a farlo fuori - e quasi ci riusciva - è stato Giulio Tremonti quando era ministro dell'Economia, prendendo a pretesto una supposta mancata vigilanza negli scandali finanziari che hanno coinvolto milioni di investitori. Ma era sbagliato il modo e il vero motivo non era la difesa del risparmio, ma un duro scontro fra i due. Fazio sarà pure preda di un delirio di onnipotenza, ma di economia capisce bene e non poteva certo assecondare il disastro della finanza pubblica verso cui il governo stava insensatamente correndo.

Al momento è difficile prevedere come andrà a finire. C'è comunque il fondato rischio che si possano prendere rimedi peggiori del male, visto che finora è mancato del tutto un serio dibattito sul problema di mantenere sì l'assoluta indipendenza della Banca d'Italia (alla quale del resto anche il Trattato di Maastricht ci obbliga), ma fare anche in modo che sia chiamata a motivare adeguatamente le sue scelte e che ci sia un sistema, garantista ma efficace, per intervenire qualora la Banca incorra in errori e carenze.
Venerdì, 29. Luglio 2005
 

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