Botta e risposta su Bankitalia

Alcune domande di Gennari a Rey riguardo al suo articolo in difesa della Banca centrale; questi risponde precisando il suo pensiero
Caro Rey,
ho letto su Eguaglianza e libertà  (vedi l'articolo) prima con reale interesse, per il suo nettissimo carattere contro-corrente, poi con l'impressione di imparare in progress parecchio man mano che riflettevo per bene sulle motivazioni di quella che credo sarebbe banale ed improprio considerare una - comunque insolita e controccorrente: ma, conoscendoti, non inaspettata e comunque rigorosa - dìfesa (quasi istituzionale, direi, e di merito) di Fazio ma, piuttosto, la sottolineatura in undici punti ed alcune osservazioni - ciascuna di merito e di grande peso - delle contraddizioni degli accusatori. Però...
 
Però, due  osservazioni: ha torto secondo te Siniscalco quando non dice ma implica che 175 articoli dell'Economist su un governatore di Banca centrale lo rendono ormai inadatto al ruolo? A prescindere...
 
E ti sembra abbia torto il notista del Corriere, Beppe Severgnini, quando - un po' sopracciò, l'ammetto, ma a me sembra con qualche ragione - malignamente annota che non sarebbe considerato normale e, dunque, non sarebbe tollerato che il governatore della Bank of England venisse intercettato a mezzanotte mentre si faceva ringraziare con un "caro Tonino", assicurandogli che veglierà a difesa dei suoi interessi, da un banchiere privato della City.
 
Che ne dici?
Saluti e buon lavoro.

Angelo Gennari

Caro Gennari,
ti ringrazio per l'apprezzamento che hai rivolto al mio sforzo di chiarire i termini del problema Banca d'Italia e dimissioni di Fazio. Prima di tutto ho voluto fare circolare una mia riflessione in difesa della istituzione e un messaggio di solidarietà ai tanti ex-colleghi ed amici che hanno contribuito a elevare il prestigio della Banca.  Non volevo dare giudizi ma solo cercare di richiamare l'attenzione sulla campagna di stampa contro Fazio e la Banca  e sui pericoli che si possono correre quando si  alimenta un gioco al massacro in cambio di qualche vantaggio di breve  periodo.  Inoltre volevo richiamare l'attenzione sulla mancanza di un dibattito con posizioni argomentate a favore e contro. Si è preferito uno scontro frontale di tutti contro uno che alla fine rischia di diventare simpatico in quanto vittima (anche questo assurdo!)
Sono, pertanto, pronto a rispondere alle tue domande.

a) gli articoli della stampa estera, in particolare di quella britannica, non sono e non possono essere considerati  giudizi perchè non spetta a loro  giudicare e ancora meno suggerire comportamenti alle istituzioni italiane. Inoltre non li considero alieni da giudizi di valore e da pregiudizi sempre giustificati sulla stampa ma incompatibili con un giudizio sereno che del resto nessuno chiede loro e che almeno imporrebbe qualche articolo a difesa. Soprattutto non penso che i giornali britannici  siano più informati dei giornali italiani ed anzi ho il sospetto che informino i loro lettori con notizie di seconda mano tratte dai giornali italiani ( che come è noto sono in mano ad editori autorevoli che si definiscono istituzioni). In compenso il ping pong è un brutto vizio della stampa italiana ed anche di qualche governo e ministro italiano (ricordo Colombo negli anni sessanta ecc. sino alle recenti discussioni sulle riforme previdenziali). 
 
b) Seconda domanda, certo Severgnini ha una visione più ampia della mia ma come ho cercato di ricordare, se ci sono dei fatti ne discutiamo se ci sono mormorazioni lasciamo perdere. Certo le intercettazioni non danno  un bello spettacolo istituzionale ma il mio giudizio negativo vale anche nei confronti di chi le ha fatte e  di chi  le ha  inviate ai giornali e, infine, di chi le ha usate in modo scandalistico. Di questa mia valutazione non trovo traccia negli articoli della stampa italiana e estera: non mi sorprendo, ma me ne rammarico.  Immagino che Severgnini escluda contatti amichevoli fra banchieri privati e banchieri centrali, io non sono così sicuro visto che sovente si parla di moral suasion. Se ne facciamo una questione di argomento e/o di mezzo di comunicazione allora non capisco.  Certo un po' di prudenza sarebbe stata opportuna ma di solito questo succede quando uno ritiene di non fare niente di male ( e sbaglia).
Certo sarei molto più imbarazzato se mi si chiedesse una soluzione ma come ho detto nel mio articolo nessuno me la chiede perchè giustamente  non interessa nessuno e gli altri conoscono già la soluzione.

Grazie ancora per avermi dato l'occasione di tornare sul mio articolo con un pizzico di demagogia  e quindi con minore rigore.
 
Guido M. Rey
Martedì, 27. Settembre 2005
 

SOCIAL

 

CONTATTI