Sgravi fiscali: se sette euro vi sembran pochi

E' questa la cifra mensile che risparmierà un pensionato a 15.000 euro l'anno con moglie a carico. Ma c'è a chi va peggio e risparmia zero. E sui redditi alti meglio essere single
Al momento in cui scrivo, governo e maggioranza sono in un evidente caos; per l'anno prossimo il grande sgravio dell'iniqua IRAP (forse invece i contributi sanitari, l'ILOR, l'imposta sul capitale sociale ecc.. erano prelievi equi) verrà ridotto ad un piccolissimo incentivo all'assunzione e alla ricerca, mentre la grande riforma dell'imposizione personale verrà anticipata.
Dall'anno prossimo dovrebbero entrare in vigore 1) le nuove aliquote per i quattro scaglioni, 2) le deduzioni per carichi familiari che prendono il posto delle detrazioni attuali. Uso il termine dovrebbero perché i numeri sono quelli che girano nei giornali, ma tra una lusinga ed una minaccia di Berlusconi chissà se e quando arriverà l'emendamento alla finanziaria. Comunque sia che venga attuata nel 2005 o nel 2006, possiamo ragionare su quanto hanno scritto i giornali.
 Per il 2006 avremo:1) le quattro aliquote: 23 fino a 26.000, 33 fino a 33.500, 39 fino a 100.000, 43 poi; 2) maggior riconoscimento degli oneri familiari, con trasformazione delle detrazioni attuali in deduzioni decrescenti (un sistema analogo a quello delle deduzioni per lavoro - la così detta "no tax area"): 3200 coniuge, 2900 figli (con varianti nel caso di minori di tre anni ecc...). Anche le attuali spese fiscalmente riconosciute (spese mediche, interessi passivi su mutui ipotecari, premi assicurativi, ecc..) vengono affiancate alle deduzioni familiari, divenendo deducibili (e decrescenti) dal reddito. Le deduzioni per lavoro (dipendente, pensionato, autonomo, rentier) rimangono invariate.
Nella tabella che segue viene riportato lo sgravio fiscale in percentuale del reddito lordo per un lavoratore dipendente sia single che con coniuge e due figli a carico
 
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Single Con coniuge e 2 figli
Reddito Risp. in % Risp. al mese Risp. in % Risp. al mese
7.500 lav.  precario 0.00 0.00 0.00 0.00
15.000 lav.manuale 0.00 0.00 0.00 0.00
20.000 impiegato 0,78 13 2,02 34
30.000 quadro 1,81 45 3,94 98
50.000 dirigente 1,04 44 1,39 58
100.000 direttore 2,32 193 1,33 111
200.000 manager 2,16 360 1,67 278
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Gli zeri in corrispondenza del reddito di 7.500 € significa che per il single non cambia nulla; non versa imposta oggi e non la verserà domani. Se gli si aggiungono carichi familiari (o altre spese riconosciute) diventa incapiente, cioè non può sfruttare dei vantaggi a cui avrebbe diritto se avesse l'accortezza di guadagnare un po' di più.
 Per il lavoratore con 15.000 € il risparmio è zero lo stesso perché l'aliquota non cambia (lo scaglione rimane al 23%, l'aliquota media al 14,82%) e non cambia neppure la deduzione per lavoro. Il lavoratore con tre carichi familiari (moglie e due figli) invece è già oggi incapiente e quindi continua ad esserlo anche nel 2006.
Per i pensionati il discorso è analogo: la loro deduzione è leggermente più piccola (7.000) ma segue lo stesso andamento decrescente. Pertanto il pensionato single a 7.500 € versa il 5,66% d'imposta; con coniuge a carico risulta già oggi incapiente, e tale rimane (a maggior ragione quello con due figli). A 15.000 euro il pensionato con moglie beneficerà invece di ben (quasi) 7 euro.
 A 15.000 euro le cose vanno decisamente meglio per il lavoratore dipendente o il pensionato che, oltre al coniuge, abbia anche un figlio a carico; in questo caso infatti il risparmio (più che) raddoppia, passando a ben 15 euro al mese in più. Analogamente per il pensionato. Si può prevedere un forte incremento della domanda, nel senso di più clienti nelle pizzerie, purché la famiglia domandi una sola pizza divisa per tre. Se poi lavoratori e pensionati di figli ne hanno due (o più, ovviamente) si ritrovano incapienti oggi come domani.
Per i redditi da 20.000 a 200.000 abbiamo percentuali con andamenti diversificati tra lavoratore single e lavoratore con carichi familiari; nel caso del single è evidente che gli sgravi più consistenti, non solo (ovviamente) in termini assoluti, ma anche in percentuale, sono per i redditi superiori a 100.000 €. Nell'altro caso invece l'andamento è un po' più complicato: lo sgravio in percentuale sale fino a 30,000 €, poi decresce (fino a 70.000) e quindi ricomincia a salire, con un salto tra gli 80.000 e 100.000 €. Vale la pena di sottolineare che dai 70.000 € in poi lo sgravio percentuale (ma ovviamente anche assoluto, dato che i redditi sono uguali) è maggiore per il single che non per chi ha carichi familiari. Questo risultato è dovuto al fatto che nel sistema vigente poco meno di 1000 € sono detraibili anche per i redditieri maggiori, mentre la trasformazione in deduzioni decrescenti determina questo curioso effetto.
Anche se Berlusconi non ha rispettato il "contratto" firmato dal "notaio" Vespa (né la legge delega approvata dalla sua maggioranza), però il segno dell'ispirazione iniziale rimane: i redditieri da 70.000 a 100.000 € beneficiano del calo dell'aliquota da 45% a 39%. Solo per i redditi sopra i 100.000 il premier ha dovuto cedere agli alleati introducendo un'aliquota al 43% (pardon, 39% più 4% di slancio altruistico obbligatorio). La trasformazione delle detrazioni per carichi familiari (nonché, a quanto pare, anche per le altre spese) in deduzioni decrescenti rispetto al reddito cerca di rappresentare una correzione all'ideologia (e demagogia) reganiana di Berlusconi, ma fallisce completamente per i lavoratori dipendenti e pensionati a basso reddito, perché essi sono già incapienti oggi e tali rimarranno. Tra l'altro dell'aumento degli assegni al nucleo familiare non si parla più.
Oltre la metà dei soggetti all'imposta personale (comprendendo anche gli incapienti) si collocano entro i 15.000 euro; per i più fortunati di loro accorgersi del "taglio" delle tasse sarà un'impresa. Ma anche i redditieri medi non cambieranno certo il loro tenore di vita, e quanto ai più ricchi, la loro propensione al consumo è quella più bassa. La spinta alla domanda non ci sarà; è probabile che l'unica spinta sarà data al disavanzo pubblico.

Venerdì, 19. Novembre 2004
 

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