'Voi di EL siete troppo egualitari'

L'egualitarismo è utopia, le tasse alte incoraggiano l'evasione, assistenza e sussidi alimentano parassitismo e imbrogli. Il decano dei giornalisti economici ci scrive, EL risponde

La polemica ricchi/poveri permea di sé EL, ma mi pare non utile, in quanto è connaturata al suffragio universale: i poveri sono ricchi di voti ed i ricchi ne hanno pochi. La dottrina dell'egualitarismo mi pare perciò utopica, anche perchè la gente  si ripartisce tra operosi e pigri, tra furbi e fessi, tra intelligenti e papagalli, tra belli e brutti ecc. Ogni livellamento si realizza sul basso come la storia insegna. 

Per conquistare il potere i politici ed il loro esercito sindacale fanno leva sulla  rabbia dei meno abbienti educandoli all'indivia e promettendo leggi egualitariste, soprattutto alta tassazione, pensioni baby  e garantismo del posto di lavoro. I ricchi, da noi poco più di 4 milioni, si difendono con l'evasione fiscale, il lavoro nero e l'esportazione del risparmio ed accusano l'assistenza di creare parassitismo endemico. Un tempo facevano educare la gente alla carità ed oggi, per la carenza di preti, ripiegano sul volontariato.

Come spezzare almeno il circolo vizioso tra l'alta tassazione diretta e l'evasione? Come evitare che sussidi ed assistenza incentivino la disonestà di milioni di falsi disabili, di defunti a carico ecc.?

Gradirei conoscere l'opinione di EL. Grazie.

Livio Magnani

Livio Magnani, decano dei giornalisti economici, è un conservatore senza se e senza ma e ne è orgoglioso: uno dei pochi, a destra, che ha il coraggio di esprimere chiaramente idee di destra, e per questo merita rispetto. Per rispondergli compiutamente occorrerebbero parecchie pagine, ma cercheremo di essere sintetici.

L'egualitarismo si può intendere in molti modi. Credo che siano pochi quelli che lo intendono come livellamento assoluto delle condizioni sociali e dei guadagni: non noi di EL, comunque. Sono altri i tipi di eguaglianza che ci piacciono. L'eguaglianza davanti alla legge, per esempio: Magnani dovrà convenire che, se in passato ha sempre zoppicato, oggi sta letteralmente franando. L'eguaglianza delle opportunità, che è anche un principio liberale, e che però richiede che chi nella società parte svantaggiato debba avere un sostegno, essere aiutato. L'eguaglianza di fronte ai diritti di cittadinanza: alla salute, all'istruzione, alla previdenza. L'eguaglianza di fronte al fisco, che significa che ognuno debba essere chiamato a contribuire secondo le sue possibilità, il che comporta imposte progressive. L'eguaglianza di fronte alla possibilità di migliorare il proprio benessere, il che significa che i diritti dei lavoratori devono essere tutelati, visto che sono la parte più debole, e che i profitti devono essere equamente divisi tra capitale e lavoro, cosa che di rado il capitalista fa di sua iniziativa.

I ricchi "si difendono"? Beh, ci sono sempre riusciti piuttosto bene. Anche quando le aziende falliscono, è difficile che gli ex proprietari siano costretti a chiedere la carità. Quanto al circolo vizioso tra alta tassazione ed evasione, il nesso causale è tutto da provare. Anzi, mi risulta che in paesi dove la tassazione è sensibilmente più alta che da noi, come quelli del nord Europa, l'evasione sia sensibilmente più bassa. E quale sarebbe il "giusto livello" delle tasse? Il 33%? E perché non il 20? O il 10? O il 50? Esiste una formula per stabilirlo?

Sussidi e assistenza, dice ancora Magnani, incentivano parassitismo e disonestà. Certamente c'è chi ne approfitta, e ridurne il numero è solo questione di buona amministrazione (azzerarlo è impossibile, come è impossibile azzerare i furti e le truffe). Ma ricordo a Magnani che sussidi e assistenza servono a dare un aiuto (quasi sempre assai scarso) a chi è in condizioni di bisogno, a volte disperato. Che sussidi e assistenza esistono anche nella iperliberista America. E che se in Europa il welfare è più costoso è anche vero che la criminalità è un ventesimo di quella americana, e su questo il nesso causale ha un po' più di forza logica.

Caro Magnani, c'è chi dice che ormai non c'è più differenza tra destra e sinistra. Grazie per aver testimoniato che c'è ancora, eccome!

Carlo Clericetti

Martedì, 7. Dicembre 2004
 

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