Un colpo al cerchio e uno ai precari

E' anche perché spesso le tutele sono state mal gestite, difendendo anche abusi e privilegi, che viene il momento in cui arriva l'imprenditore politico della paura. E si prendono provvedimenti come quello, indegno, sui precari delle Poste

Le iniziative contro l'assenteismo degli statali mettono il ministro Brunetta in condizioni di grande popolarità. Da lungo tempo la sinistra è apparsa come la protettrice sindacale dei privilegi del pubblico impiego, dove abusi, inefficienze, parassitismo clientelare sono documentati dall'esperienza quotidiana di tutti. Le destre sfruttano lo spettacolo con grande abilità, non sono lì per farci un favore.

 

Quando le tutele e le conquiste sono così capillarmente mal gestite, si è più deboli nella denuncia degli sprechi, dei superstipendi e delle liquidazioni d'oro dei manager, nella rivendicazione di un salario contrattualmente adeguato al costo della vita, nella richiesta di una minore precarietà per molti lavoratori delle poste e della scuola. Prima o poi arriva qualcuno che proclama di voler "mettere a posto le cose" : per esempio decide che i lavoratori delle poste con un lungo contenzioso davanti al magistrato per la stabilizzazione del loro contratto prorogato troppe volte senza valido motivo, non possono più rischiare di essere assunti in pianta stabile grazie ad una sentenza favorevole, ma vanno subito risarciti con un indennizzo e buonanotte.

 

La Confindustria è contenta. L'onorevole Bocchino dice che questa norma non colpisce il lavoratore precario, ma "razionalizza il pregresso". Calderoli dice che l'ha deciso il Parlamento. Berlusconi dice che questa è una politica di sinistra. A posto siamo.

 

E' una vera ingiustizia, perchè negli uffici pubblici, negli ospedali, nelle scuole e nei Comuni trovi molti lavoratori responsabili, gentili e laboriosi che però non fanno mai notizia. Come al solito, ci si diverte di più con un capro espiatorio. Molta gente con un disperato bisogno di essere presa in giro non tarda a trovare l'imprenditore politico della paura e della mano pesante che fa al caso suo.
 

Mario Dellacqua

Sabato, 13. Settembre 2008
 

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