Un anno finito pericolosamente

I tumulti nella finanza, il nuovo governatore di Bankitalia "a tempo", la questione morale che investe la sinistra. Ma molto più grave resta quella che coinvolge il presidente del Consiglio
Finisce tumultuosamente, questo 2005, tra arresti, dimissioni e un nuovo governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, per la prima volta "a tempo".

Draghi avrà il suo bel da fare, dovrà destreggiarsi fra i tumulti della scalate bancarie, la riforma della Banca d'Italia e delle sue regole e, problema che gli ultimi fatti hanno fatto passare in secondo piano, ma non per questo meno incombente, il dissesto dei conti pubblici, rispetto ai quali la banca centrale, pur non avendo un ruolo di responsabilità diretta, si è sempre posta come guardiano e suggeritore delle terapie. Vedremo se Draghi saprà trovare qualcosa di più convincente della stanca litania  sui tagli al welfare che ha caratterizzato gli ultimi anni.

Intanto la sinistra è alle prese con la sua "questione morale", dopo i fatti che hanno portato alle dimissioni di Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, presidente e vice dell'Unipol lanciata alla conquista della Bnl. Notiamo però che - anche se bisognerà aspettare lo sviluppo delle inchieste in corso per esserne certi - restano differenze non da poco rispetto alla vicenda Bpi-Antonveneta. A quando è dato di capire finora, in quest'ultimo caso la disonestà degli amministratori si intrecciava con acrobazie finanziarie spericolate e illegali: in altre parole, non erano solo le persone, ma anche tutta l'operazione ad essere viziata e irregolare. Nel caso Unipol-Bnl, invece, finora sono emersi comportamenti censurabili di Consorte e Sacchetti, ma non procedure illegali nell'operazione di scalata. Sempre che questo aspetto venga confermato, è il caso di tenerlo nel giusto conto.

Ben più rilevante di quella della sinistra resta però la "questione morale" di Berlusconi, per cui si preannuncia l'ennesimo rinvio a giudizio. Una manovra pre-elettorale dei magistrati "comunisti", come dicono i suoi fedeli? Veramente questa inchiesta va avanti da anni, e già da qualche mese c'era stata una svolta. Non sarà che è proprio il presidente del Consiglio che di "manovre", in passato, ne ha fatte un po' troppe?
Venerdì, 30. Dicembre 2005
 

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