"Che la posizione presa da Bayrou possa favorire l'elezione di Ségolène è cosa sicura, dato che il centrista ha attaccato molto più violentemente Sarkozy che la candidata socialista. E ha dimostrato di conoscere "dall'interno" i pericoli dell'autoritarismo e della compromissione di Sarkozy con i poteri mediatico-finanziari francesi. Ha fatto capire insomma la pericolosità per la democrazia dell'elezione del candidato della destra alla carica suprema".
Ségolène Royal ha dichiarato di non essere contraria a una maggioranza presidenziale; può spingersi oltre prefigurando una vera e propria alleanza di centro-sinistra, comè stata auspicata da esponenti del governo italiano?
"Una vera alleanza di centro sinistra? Non subito. Tutto dipenderà dal risultato delle politiche a giugno, perché lì si vedrà se Bayrou è riuscito a capitalizzare il suo bel risultato del primo turno della presidenziale".
Bayrou ha annunciato la nascita del Partito democratico; sarebbe unoperazione confrontabile con quella in corso in Italia? In altri termini, potrebbe dare luogo in prospettiva alla confluenza in ununica formazione di socialisti e centristi?
"Non ci siamo ancora. il mio timore è che, data la furbizia politica e la spregiudicatezza di Bayrou, e data la specie di "innocenza politica" di Royal, sia il centrista a beneficiare di tutto quanto è successo in queste settimane. La fine del bipolarismo, se confermata, andrebbe a suo vantaggio".
Torniamo a Ségolène Royal: si è detto che non aveva né la statura, né un coerente programma politico. Come si può valutare il risultato elettorale del Partito socialista e suo personale?
"Se il risultato di Ségolène è buono? Lo è. Ha fatto uno dei migliori "score" della sinistra al primo turno, e lo ha fatto senza il vero appoggio di un partito. Ha veramente "ballato da sola". Ma questa solitudine, adesso, potrebbe indurre una vulnerabilità. Perché oggi, con le astuzie di Bayrou, il terreno politico è ridiventato più classico, più "politicante". E sul quel terreno, Ségolène non è affatto pronta. Non le servirà la nuova "democrazia partecipativa"...."