Tagliare gli sprechi? Il governo dica quali sono

Sulla riduzione della spesa pubblica si fa molta ideologia, da una parte e dall'altra. Invece bisognerebbe distinguere caso per caso
Per ridurre le tasse bisogna prima ridurre la spesa pubblica. Logico no?
A questo punto subentra la non piccola complicazione dei giudizi di valore di chi sostiene che qualsiasi spesa pubblica è improduttiva, uno spreco e di chi, reagendo, si lancia in esplicite apologie.
In un’epoca in cui formalmente si è decretata la fine delle ideologie, queste due contrapposte posizioni in realtà sono fortemente ideologizzate ed astratte.
Occorre essere più pratici.
Quando si dice che la spesa pubblica è improduttiva senza precisare quali siano gli Uffici inefficienti ed i capitoli di spesa da tagliare si fa dell’ideologia.
Quando si dice che la spesa sanitaria è eccessiva, intanto si dice una cosa falsa ed, in secondo luogo, si sottace del probabile, anzi certo, aumento della spesa delle famiglie che conseguirebbe se, per ipotesi, la sanità fosse in grossa parte privatizzata.
Il caso americano insegna. Le famiglie americane in media spendono per la sanità più del doppio di quelle europee.
Se per ridurre la spesa pubblica nelle grandi città si tagliassero i trasporti pubblici locali, i cittadini dovrebbero utilizzare le loro automobili o potrebbero prendere il taxi, le carrozze, ecc.. Tutti spenderebbero di più, aumenterebbe la congestione del traffico e l’inquinamento ambientale. Le famiglie senza le risorse necessarie vedrebbero ridotta la loro mobilità e compromesso un loro diritto di cittadinanza.
La spesa pubblica sarebbe ridotta ma anche il benessere dei cittadini.
Quelli che, al governo, con le redini in mano, predicano la riduzione delle tasse dovrebbero dire con precisione quali spese pubbliche vogliono tagliare.
 
Giovedì, 30. Dicembre 2004
 

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