Sen e Stiglitz: due saggi per capire

Due Nobel dell'economia leggono i fenomeni di globalizzazione: rischi e potenzialità
Il tema della globalizzazione è diventato alla moda. Gli scaffali delle librerie si arricchiscono quasi giorno per giorno di nuovi saggi, volumi. Che ne risulti sempre arricchita la comprensione è molto dubbio. Trattandosi di un fenomeno complesso, può essere visualizzato da punti di vista molto diversi con esiti contraddittori. Ciò che si può dire è che certamente non è un fenomeno nuovo: la storia umana può essere anche interpretata come tensione continua al superamento delle frontiere, all’universalizzazione delle conoscenze, alla contaminazione fra saperi ed esperienze diverse. Anche se questo processo si presenta tutt’altro che lineare, risultando continuamente interrotto o rovesciato da conflitti, lotte per acquisire posizioni di dominio, chiusure all’interno di regimi totalitari. Un processo storico, dunque.

Collocare l’analisi in questa dimensione è necessario per comprenderne le radici e le prospettive possibili. Il saggio di cui pubblichiamo ampi stralci fornisce un’idea magistrale della globalizzazione come dimensione della storia delle civiltà e dell’intrecciarsi delle loro conquiste. Ci ammonisce a rifuggire dalla concezione diffusa, sia pure non sempre esplicita, di una globalizzazione come naturale espansione di una superiore civilizzazione occidentale. La Cina, l’India, il mondo arabo in epoche diverse hanno alimentato le scoperte scientifiche e il sapere di cui anche noi europei siamo figli, insieme con aspetti fondamentali dell’attuale globalizzazione.

Ma, una volta affermata questa dimensione storica, come magistralmente fa il grande economista-filosofo Sen (leggi qui il suo saggio), rimane da analizzare il modello concreto, la specificità, insomma le novità della globalizzazione così come si presenta oggi, a cavallo del XX e il XXI secolo.

Il saggio di Joseph Stiglitz, (di cui anche riportiamo ampi stralci ), ne fornisce un’immagine chiara e forte. Stiglitz sa i cosa parla. Premio Nobel per l’economia, è stato presidente del consiglio economico sotto la presidenza Clinton ed economista – capo della Banca Mondiale. La globalizzazione nella sua fase attuale si svolge sotto il dominio della comunità finanziaria internazionale. Le regole sono dettate dalle grandi istituzioni finanziarie internazionali. Queste rispondono a loro volta alle scelte operate a Washington, lontano dalle realtà, dai bisogni dai paesi, dai popoli in carne e ossa ai quali sono imposti modelli economici sociali e politici inadatti o totalmente sbagliati.
Lunedì, 17. Giugno 2002
 

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