In ricordo di Fausto Vigevani

Un uomo coerente e di grande rigore intellettuale, un dirigente che sapeva guardare ai bisogni e alle speranze dei militanti, senza dimenticare l'unità sindacale
Si è spento il 5 marzo a Roma, dopo una lunga malattia, Fausto Vigevani. Fausto Vigevani è stato uomo di primo piano nel sindacalismo italiano e nella sinistra del nostro paese. Nato a Coli (Piacenza) il 30 luglio del 1939, Vigevani entra giovanissimo nel sindacato, impegnandosi nei primi anni Sessanta nella Camera del lavoro Cgil di Piacenza; poi nel 1969 a Novara, dove diventa segretario generale della Camera del lavoro. Dopo queste prime prove, fu chiamato a dirigere, come segretario generale, grandi categorie dell’industria, prima i chimici, poi i metalmeccanici, dopo essere stato segretario confederale della CGIL fra l’81 e il '91. Militante socialista, “lombardiano” come amava ricordare, lasciato il sindacato nel 1994, fu eletto senatore nel collegio di Parma nelle liste Pds, e fu nominato sottosegretario alle Finanze nel governo Prodi e nel primo governo D’Alema. Di Fausto vogliamo ricordare la coerenza delle idee, il rigore intellettuale e politico, la passione che lo legava al lavoro, in primo luogo, sindacale. Fu un convinto assertore dell’autonomia sindacale. E individuò sempre la vocazione e la forza del sindacato nella capacità di rapportarsi ai problemi, ai bisogni alle speranze dei militanti e, al tempo stesso, nell’unità sindacale. La sua scomparsa colpisce dolorosamente Eguaglianza & Libertà, di cui era stato socio fondatore e autorevole promotore fin dal momento in cui era maturata l’idea di dare vita a questa impresa. A Matilde Raspini, compagna di Fausto e componente della nostra redazione, esprimiamo la nostra affettuosa partecipazione.
Giovedì, 6. Marzo 2003
 

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