Qui comincia l'avventura

Il nuovo governo di Romano Prodi sta finalmente per insediarsi, a circa quaranta giorni dal risultato elettorale. Dovrà affrontare una situazione molto difficile su tutti i fronti e fare i conti con l'atteggiamento "muro contro muro" di Berlusconi
Nemmeno un discorso istituzionalmente inappuntabile come quello di Giorgio Napolitano poteva aver la meglio sul livore di Silvio Berlusconi. Il premier uscente (è proprio quell'"uscente" che lo fa andare fuori di testa) si è comportato come l'ultimo della classe durante una lezione noiosa. Non ha mai guardato il presidente che parlava, ha dato segni di insofferenza, si è ostentatamente astenuto dall'applauso finale dopo aver ordinato per tempo a quelli del suo partito di fare altrettanto, è scattato via per primo dall'aula. Un comportamento che in realtà è tutt'altro che sorprendente, alla luce della sua storia personale: Berlusconi è allergico a qualsiasi regola, figuriamoci a quelle del fair play.

Una ulteriore conferma che il governo Prodi, che sta per nascere, dovrà aspettarsi una lotta strenua, su tutti i fronti e con tutti i mezzi che il Cavaliere riuscirà a inventare. Resta da vedere se An e Udc, che in aula hanno avuto ben altro comportamento, continueranno a comportarsi più responsabilmente oppure, come sempre è accaduto sinora,  finiranno per allinearsi alle strategie e alle tattiche di Berlusconi, per quanto distruttive possano essere per il paese e per le istituzioni.

Comunque ormai ci siamo, ed era ora: il nuovo governo giurerà dopo circa quaranta giorni dal risultato elettorale. E dovrà cominciare a lavorare concretamente, traducendo in fatti le enunciazioni un po' vaghe del programma. Non sarà facile. Non lo è mai, ma certamente la situazione attuale dell'Italia è critica su tutti i fronti. Su quello della finanza pubblica, dove ciò che si vede è già molto grave, ma è solo una parte del danno; su quello del sistema produttivo e della sua competitività internazionale, che non si risolve certo con un paio di leggi, per quanto ben fatte possano essere; su quello dell'equità e della coesione sociale, duramente colpite durante il governo del centro destra.

La nostra rivista continuerà a cercare di dare un contributo al dibattito e all'analisi dei problemi. Ruggero Paladini ragiona attorno al progetto di riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro, Luigi Mariucci fa il punto e alcune proposte sulla riforma della contrattazione, Fabio Pammolli e Nicola Salerno si occupano di finanza pubblica e del "Patto di stabilità interno". Nella sezione Documenti abbiamo riportato il discorso d'insediamento di Giorgio Napolitano. Buona lettura.
Martedì, 16. Maggio 2006
 

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