Quattro interventi su Cofferati

Le prime lettere sul "caso Bologna" confermano che tra gli elettori del centro sinistra le posizioni sono articolate
Una linea sacrosanta
Sono di sinistra, ho sempre votato a sinistra e sempre lo farò.
Quello che dice e sta facendo Cofferati, sindaco di Bologna, lo trovo sacrosanto!!! Finalmente un sindaco che non si piega a compromessi.

Stasera l'ho visto a "Il tempo che farà": ha detto cose incontrovertibili, inoppugnabili. Avere il cuore a sinistra non vuol dire essere contro, ad ogni costo, anzi… Essere a sinistra, soprattutto come siamo messi oggi, vuol dire soprattutto riuscire a farci tutelare dalle leggi di cui si fanno beffa giornalmente Berlusconi e la sua Banda Bassotti.

Cofferati è un uomo coraggioso che, a dispetto dei giochi politici, muove il suo operato sulle basi da cui chiunque, amministratore e/o politico, dovrebbe fare: il rispetto della legge, cioè dei diritti e dei doveri. Punto e basta. Poi, siccome è un uomo di sinistra, quindi illuminato culturalmente, troverà anche il modo di  intervenire in modo solidale. Su questo non ho alcun dubbio.
Francesca Castellett

Ci sono altri metodi
Non sono d'accordo con Cofferati Sindaco di Bologna 2005, i suoi principi e i suoi metodi, pur avendolo stimato e apprezzato negli ultimi anni come dirigente sindacale.
Non credo neppure che un sondaggio superficiale, a Bologna e in Italia, che gli desse ragione in larghissima maggioranza dovrebbe essere accettato come legge e principio di verità e ragione dal centro sinistra e dall'Unione, come invece rischia di succedere.
Aggiungo e preciso che non milito in alcun Partito e credo molto nell'Ulivo e nell'Unione.
 
Sul problema degli immigrati, dei clandestini, dei nomadi, degli zingari, dei Senza Niente, oggi in Italia è molto diffuso un profondo e sostanziale Razzismo nascosto, una Intolleranza dovuta alla dilagante ignoranza ed alla scarsa capacità della sinistra di far maturare una conoscenza e coscienza dei problemi contemporanei legati alle migrazioni, alle culture non occidentali, alle nuove povertà.
 
Cofferati Sindaco di Bologna purtroppo in poco tempo si è ridotto ad essere molto apprezzato dalla destra italiana proprio in quanto esprime almeno nei suoi atti pubblici, una cultura della legalità e della giustizia e del  benessere ordinato da proteggere, proprie della storia reazionaria italiana e internazionale.
 
Cofferati in un anno e mezzo di governo di Bologna, dopo una bella campagna elettorale piena di iniziative e di buone intenzioni, è riuscito a far parlare di sé e di Bologna solamente per azioni di "pulizia urbana", dagli sgomberi ai progetti di "allontanamento" e "arresto" dei lavavetri: in un anno e mezzo è questo l'unico motivo per cui la città di Bologna è fonte di attenzione nazionale!

Io credo che Cofferati, se non ha perso il senso di se stesso, sta capendo e capirà presto che ha sbagliato e sta sbagliando. Tutte le città italiane, grandi e piccole, sono piene di nuovi immigrati, regolari e clandestini, che vivono come possono in un paese che li accoglie male, li sfrutta al massimo in ogni settore economico e sociale, e li considera quando va bene " una risorsa di lavoro" per faticare dove gli italiani e le italiane non vogliono più impegnarsi. Certamente esistono individui e gruppi che arrivano in Italia anche per delinquere o che diventano delinquenti: vanno semplicemente arrestati come gli italiani !
 
Ma … nello stesso tempo in cui si arrestano persone che commettono atti delinquenziali, si deve attivare un insieme di politiche economiche e sociali, nazionali, regionali, comunali, che permettano una migliore accoglienza, permanenza, convivenza, dalle leggi per l'immigrazione, l'asilo e il rifugio politico, alla politica per la casa, a quella del lavoro etc….
 
In un paese come il nostro, basato per oltre il 40% su pratiche di illegalita economica e sociale, come lo stesso presidente del Consiglio ha ammesso e "compreso", accettato, quasi incoraggiato,  e in una città come Bologna piena di problemi sociali, economici, culturali come quasi tutte le altre città italiane in una fase di grave crisi, è mai possibile che Cofferati sindaco e la sua giunta di centro sinistra in un anno e mezzo si distinguano a  livello nazionale per azioni ripetute di puro intervento di polizia pulizia urbana in nome del rispetto della legalita'?
 
Anche a Roma, o a Venezia prima, o in altre città governate dal Centro Sinistra, si sono affrontati problemi identici di "convivenza" con cittadini anomali, irregolari, a volte clandestini e in condizioni "illegali" di vita e di lavoro, ma si è trovata la modalità paziente di analizzare i casi, di coinvolgere associazioni, parrocchie, esperti, e trovare soluzioni o parziali o definitive per diminuire il " disagio" degli stessi protagonisti e il "disagio" degli altri cittadini. I problemi non sono stati risolti completamente ma sono stati messi in atto dei processi positivi, sperimentali, di convivenza "pacifica".
Gianguido Palumbo

Coraggio Sergione!
Ricordate il detto: "fai poco e quel poco fallo fare agi altri...non t'incolperanno mai di nulla".

Scegliere responsabilmente cosa fare è dilemma quotidiano per tutti noi, per un sindaco è un obbligo ! Invidio chi , ache da posizioni di governo, si può permettere attegiamenti e critiche "radical scic". Coraggio Sergione !       
Antonio Del Giorno
 
Nei panni di Cofferati
Fra gli occupanti di alloggi di proprietà pubblica e aventi diritto a quegli alloggi, scelgo di stare dalla parte di questi ultimi. Secondo me, non basta alzare i pugni e la voce per avere ragione. Pertanto, dopo averle provate tutte, anche a costo di chiamare le forze dell'ordine, deciderei di dare la casa a chi ne ha diritto per graduatoria, non potendola dare a tutti quelli che la chiedono "con la lotta".
 
Fra il lavavetri e l'automobilista, non scelgo come il Sindaco Cofferati di stare dalla parte della legalità che protegge l'automobilista. Sto con il lavavetri. Una volta cacciato dal semaforo, è facile che egli decida di dormire al mattino sotto un ponte e, la sera, di spacciare droga sopra una panchina. Lì si guadagna di più che chinando la testa dignitosamente sul nostro parabrezza. Ecco dove andrebbe a finire la legalità.
 
Fra i cittadini (o il Sindaco) che vogliono liberare il LungoReno dalle catapecchie e dall'oppressione del loro contenuto umano, sto con gli zingari. A meno che il Sindaco non sia riuscito a trovare per loro un'area attrezzata. Dovunque vadano, i nomadi trovano sempre qualcuno che li vuole mandare via in nome della legalità e del consenso della maggioranza. Dovunque, la gente per bene si comporta così, ma non sa dire chi e con quali costi deve accollarsi la fatica di accoglierli o sopportarli. E' vero che non dobbiamo fare i furbi e che la loro presenza talvolta rappresenta un problema. Siano processati se delinquono, paghino la multa se non hanno il biglietto. Ma non siano trattati come polvere da nascondere sotto il tappeto. Rifondazione fa benissimo a difendere i nomadi perché essi non sono polvere, ma la parte più inquietante di una società malata con cui ogni riformista (di formazione cattolica, marxista o azionista) deve fare i conti. Se proprio gli fa schifo rappresentarla.
Mario Dellacqua
 
Venerdì, 4. Novembre 2005
 

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