Umberto Romagnoli ricostruisce in questo volume litinerario del
diritto del lavoro nella storia dellItalia post-unitaria, ripercorrendone
le culture più significative, dalletà liberale al ventennio fascista alla
Repubblica: da Ludovico Barassi a Francesco Carnelutti a LuigiMengoni.
Ne scaturisce un quadro fatto di transizioni interminate e precoci
disincanti. Chiusa entro le cornici di un esasperato privatismo dapprima,
e di una visione statalista-totalitaria dopo, la disciplina stenterà
a farsi carico della dirompente progettualità di cui è espressione il diritto
del lavoro nelNovecento.
quale quello della nostra Costituzione, abbia dovuto conoscere, proprio
nel campo della tutela e dei diritti dei lavoratori, una lunga fase di
contrasti, prima di potersi affermare. Per garantirsi la sopravvivenza, la
Repubblica, «fondata sul lavoro», ha dovuto accettare che, per un periodo
tuttaltro che trascurabile, la Costituzione fosse accantonata in
attesa che maturassero le condizioni favorevoli al dispiegamento dei
due capisaldi innovativi di importanza strategica secondo i quali lorganizzazione
sindacale è libera e lo sciopero è un diritto.
che consente di scorgere i lineamenti di un sistema normativo caratterizzato
da un solido legame coi principi della nostra carta fondamentale.
Un sistema dunque più complesso sia di quello cui la giusprivatistica
tradizionale è rimasta aggrappata sia di quello auspicato da correnti
di pensiero subalterne alleconomia dimercato.
Umberto Romagnoli insegna Diritto del lavoro allUniversità di Bologna. Nel
1987 ha fondato la rivista «Lavoro e diritto», della quale è direttore. Oltre al Commentario
dello Statuto dei lavoratori e al Commentario della Costituzione (Zanichelli), di
cui è stato coautore, tra le sue pubblicazioni ricordiamo Il lavoro in Italia. Un giurista
racconta (ilMulino, 2001).
Umberto Romagnoli
Giuristi del lavoro. Percorsi italiani di politica del diritto
Ed. Donzelli 2009
pp. 222 - 24