Matteo Renzi e l’opera inutile

Fra le tesi della Leopolda molte sono da condividere, osserva Aldo Amoretti. In particolare la n. 71: "Scegliere le grandi opere che servono davvero”. Ma una di questa sta per iniziare proprio nella sua Firenze

Matteo Renzi mi ha deluso. Tra le cento proposte scaturite dall’ultima Leopolda ce ne sono tante che condivido. Cito solo il servizio civile obbligatorio che pure io sostengo fino da quando è stato abolito il servizio militare.

 

La proposta numero 71 è sacrosanta: “Scegliere  le grandi opere che servono davvero. Rivedere il piano delle infrastrutture alla luce di criteri di valutazione economica. Puntare sulle (poche) grandi opere che servono e soprattutto sulle tante piccole e medie opere delle quali il Paese ha davvero bisogno”.

 

C’è una grande opera inutile che sta per iniziare proprio sotto il naso di Renzi. Si tratta della stazione della TAV di Firenze. Si è progettato di realizzarla sotto l’attuale stazione di Santa Maria Novella. Per la sua realizzazione occorre scavare una galleria lunga sette chilometri e con una spesa preventivata di un miliardo e settecento milioni di Euro.

 

L’utilità di questa soluzione è zero. Il solo motivo a suo sostegno è quello dei capricci di commercianti, albergatori e ristoratori del centro di Firenze che la vogliono sotto casa e ai quali nessuno osa dire no. Mi era parso che il Sindaco avesse tirato fuori qualche dubbio nei mesi scorsi. Evidentemente è stato convinto.

 

Altro che il Ponte sullo stretto; quello almeno una volta realizzato avrà una sua certa utilità.

 

A proposito di opere mi aspetterei pure che si mettesse fine alla politica di infrastrutture semplicemente assurda per la quale chi va da nord a sud e viceversa del nostro bel paese deve obbligatoriamente passare da Firenze.

 

Potevo andare alla Leopolda a dire la mia opinione? Ma se ho quasi settanta anni!.....

 

Aldo Amoretti - Consigliere Cnel

Martedì, 29. Novembre 2011
 

SOCIAL

 

CONTATTI