Ma il Fondo Cometa è etico?

Un lettore di E&L aderente al Fondo dei metalmeccanici chiede se vengano rispettati criteri etici negli investimenti. Risponde il vice presidente del Fondo Maurizio Benetti

Innanzitutto vi faccio i complimenti per la pubblicazione online della vostra rivista di cui apprezzo in particolar modo la qualità degli articoli. Mi chiamo Bulegato Federico, sono un volontario del commercio equo e solidale e mi interesso di etica degli investimenti.

Poichè ho visto che pubblicate anche lavori di Maurizio Benetti che è anche vice presidente del Fondo Cometa, vi giro la email che ho mandato al Fondo nella speranza che riusciate a dare all'argomento trattato l'importanza che merita e che a molte parole seguano anche fatti concreti (il fondo tra l'altro deve ancora rispondermi).

Cordiali Saluti
Bulegato Federico
Mogliano V.to – TV

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Messaggio spedito a posta.aderenti@cometafondo.it il 15/05/2006
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Buongiorno,
il mio nome è Bulegato Federico, lavoro nel settore metalmeccanico e 
sono un aderente al fondo Cometa. Sono molto sensibile all'utilizzo etico dei miei risparmi e prediligo gli investimenti che escludono imprese coinvolte nella produzione o 
vendita di armamenti, nello sfruttamento dei lavoratori, nel danneggiamento dell'ambiente. Ho letto dal sito “SocialPress” questa  notizia:
"Fosforo bianco: a finanziarlo anche Axa e Ing - Alcune ricerche condotte 
dalla organizzazioni promotrici della campagna internazionale “My Money. Clear Conscience?”, rivelano che il gruppo assicurativo  francese AXA (prima assicurazione in Europa) e il gruppo finanziario olandese ING (quello del Conto Arancio) hanno investito complessivamente 37 milioni di dollari in due società cha supportano la produzione di armi al fosforo bianco per l’esercito americano, la Teledyne Technologies e la Shaw Group. Esse saranno responsabili del disegno, assemblaggio, integrazione, distribuzione e test di un moderno sistema per riempire le munizioni con la contestata sostanza, che ha già causato molte vittime civili in Irak, all’interno di un
progetto che si concluderà nel gennaio 2007. Sia per Axa che per Ing non si tratta in realtà di una sorpresa, dato che entrambe continuano tuttora ad investire nella produzione di armi, anche le più controverse. (Fonte: Netwerk Vlaanderen)

Con molto dispiacere ho constatato nel sito del Fondo Cometa che “La gestione del comparto Reddito è stata affidata ai gestori Axa...”. Proprio il comparto, tra l'altro, che io ho scelto.

Desidero sapere quindi se il Fondo applica dei criteri di selezione dei gestori e, se sì, quali sono. Non mi va proprio che a mia insaputa vengano utilizzati i proventi del mio lavoro per finanziare la produzione di qualsiasi tipo di armamento, in particolare armi di distruzione di massa (ho visto cosa ha provocato l'uso del fosforo bianco in Iraq).
Bulegato Federico

Risponde Maurizio Benetti

Caro Federico

rispondo in primo luogo per la necessaria trasparenza alla domanda che poni: il Fondo Cometa nello scegliere i propri gestori applica dei criteri di selezione e, se sì, quali sono?

Non mi soffermo sui criteri finanziari di selezione che non sono oggetto della tua domanda. Riguardo ai criteri "etici" due sono i punti del questionario generale inviato ai gestori durante il processo di selezione che vi fanno riferimento.
- Punto 6. Descrizione delle modalità di prevenzione e gestione dei conflitti di interesse: Adozione di codici etici di comportamento
- Punto 28. Utilizzo di criteri di "Investimento socialmente responsabile" (SRI) nella sezione del portafoglio.

Riporto in allegato la risposta di AXA alle due domande. In sintesi AXA afferma che ogni unità operativa all'interno del gruppo adotta un codice etico in relazione alla tutela degli interessi primari dei clienti. Per quanto concerne l'utilizzo dei criteri di "Investimento socialmente responsabile" AXA ha un team di 4 gestori a cui è affidata la gestione SRI per le azioni.

Ultima informazione, AXA ha aderito alla convenzione di Ottawa che proibisce la produzione e la vendita di mine anti-uomo e, in base a questa adesione, il Gruppo non investirà più in società che producono e vendono mine e ha dato istruzione ai propri gestori affinché individuino le società produttrici di mine in modo da evitare di investire in queste imprese.

Suppongo che queste informazioni non ti soddisfino e in effetti non rispondono alla domanda che poni. Il comportamento etico del gruppo AXA riguarda la correttezza "finanziaria" verso i clienti e questo è certamente positivo riguardo ali interessi degli iscritti a Cometa, ma non risponde certo all'esigenza di investimenti "etici". Per quanto riguarda gli investimenti SRI non affrontano il punto da te posto dell'investimento in società che producono armi. L'adesione di AXA alla convenzione di Ottawa è certamente positiva, ma non è stato questo il motivo che l'ha portata ad essere gestore di Cometa.

In sintesi i criteri etici non sono stati alla base della scelta dei gestori finanziari.
Preferisco essere chiaro e netto perché questo è un problema sul tappeto fin dall'inizio di Cometa. Come operatore nazionale della Fim ho partecipato anche prima della costituzione del Fondo a seminari e incontri sulla necessità di caratterizzare in senso etico gli investimenti del Fondo e so quindi, oltre ad esserne personalmente favorevole, quanto forte era, e suppongo sia anche oggi, la spinta verso questo tipo di scelta.

Perché non è stata attuata? Sono in Cometa dall'inizio, conosco quindi la sua storia; il problema fu posto dai rappresentanti sindacali in C.d.A. al momento della scelta dei primi gestori. Il punto è che nel C.d.A. ci sono, in numero paritetico, anche i rappresentanti delle imprese e l'idea di fare black list o white list di imprese, magari anche metalmeccaniche, non era proponibile (non solo per gli imprenditori, ma anche per una parte dei sindacati metalmeccanici). Ritenemmo che il problema non fosse maturo e si privilegiò, credo correttamente, la costruzione del Fondo e la coesione del C.d.A..

Credo che oggi il problema sia maturo e possa essere affrontato, i gestori che possono adottare codici etici sono ormai diversi e i criteri di selezione si sono affinati. Tra i consiglieri di parte sindacale abbiamo cominciato a parlarne con l'intenzione di portarlo all'ordine del giorno in C.d.A. in questa consigliatura.

Non sarà certamente facile, non solo in C.d.A.. Compito del Consiglio di Amministrazione è quello di tutelare tutti gli iscritti a Cometa assicurando loro gli investimenti più utili ai fini pensionistici. Porre limiti etici, e la loro stessa scelta non è semplice, può non trovare concordi tutti gli iscritti e dobbiamo rispettare anche questa posizione.

Tornando al problema AXA, debbo dire che avevo sempre visto il problema "investimento etico" in relazioni alle società, o ai paesi, di cui i nostri gestori finanziari comprano azioni od obbligazioni. Tu poni, se non ho capito male, il problema di AXA non in relazione ai titoli che acquista per il Fondo, ma in quanto investitore in proprio. Posto in questi termini il problema è complesso: sapere se i gestori finanziari dei Fondi pensione, solitamente grandi gruppi italiani e internazionali con numerosi sottogruppi, investono in settori non accettabili risorse non appartenenti al Fondo credo non sia semplice.

Devi peraltro considerare che le risorse del Fondo non sono consegnate materialmente ai gestori ma restano nella banca depositaria che esegue le operazioni indicate dai gestori sulle risorse loro assegnate. I gestori possono utilizzare per i propri autonomi investimenti solo gli utili derivanti dagli oneri di gestione che Cometa versa loro.
I tuoi risparmi, quindi, anche oggi, non corrono il rischio di essere indirizzati nelle società che producono fosforo bianco attraverso gli investimenti propri di AXA.
Allora rimbocchiamoci le maniche: la responsabilità di introdurre criteri etici negli investimenti del Fondo è certamente del C.d.A. e in primo luogo dei consiglieri di parte sindacale, ma, credi, una spinta da parte degli aderenti renderebbero meno difficile il farlo.

Cordiali saluti

Maurizio Benetti.

P.S. La struttura del Fondo stava preparando la risposta, non la stava ignorando.
 

Martedì, 6. Giugno 2006
 

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