Guardo "Servizio pubblico", forse il talk show
più famoso della serie. È il 19 dicembre, una tranquilla fredda solitaria
serata di dicembre. Natale è alle porte, ma ancora si sente poco, solo le
luminarie televisive lo propongono ormai da un paio di settimane.
Tra poco Santoro aprirà la trasmissione. Cosa voglio dimostrare questa sera?
Ancora non lo so bene, sento solo una insoddisfazione profonda per come i media
gestiscono l'informazione sulla crisi, ma è un sentimento troppo generico e
inespresso. Lo sottoporrò a verifica.
Eccolo Santoro. Fratelli d'Italia l'Italia s'è desta, canta Benigni. Michele fa
il riassunto delle proteste in rete: troppo agli extracomunitari, le periferie
come ghetti dove la sinistra non abita più ... Ma è Natale... Un collaboratore
s'è ammalato, un augurio contro la paura, siamo fratelli d'Italia, alla
Benigni. Chissà dove abita Santoro. Pubblicità.
Ecco i tamburi. Il giornalista di Servizio pubblico comincia con la
manifestazione dei militanti di Casa Paund. Cosa condividete dei forconi? Uno
minaccia: non devi parlare con loro sennò... Accoglienza con applausi quando
arrivano in piazza. L'italiano è pecorone... Annamo a brucia tutto, devono
morì sti pezzi de merda... Sono parecchio de sinistra ma la penso come loro...
Dopo le cento riforme di Mussolini non s'è fatto più niente...
Santoro vorrebbe qualche segnale forte e passa la palla a Stella e al suo
ultimo libro sul sud. Il crollo del 9 % ha spinto il Mezzogiorno ai livelli più
bassi dEuropa. Aggiunge Rizzo: in Regione Sicilia ci sono dirigenti che
guadagnano due volte più di Obama, 365 dirigenti su 450 sono andati in pensione
anticipata dichiarando di avere un genitore invalido...
Il ritmo è incalzante. Santoro chiede al ministro Del Rio che pasticcio hanno
combinato sul mancato finanziamento ai Comuni che hanno deciso una lotta alle
slot machine e alla dipendenza che creano. Un errore, sarà corretto... E
sulla tassazione degli immobili? Il testo uscito dal Senato non mi piace, altro
errore da correggere. Su cosa domani possono gioire gli Italiani? Esodati,
utilizzo migliore dei fondi europei, avvio della detassazione sul lavoro.
Santoro: non riesco a far capire ai nostri politici lo scarto tra le
aspettative e questi passi minimi... Sgarbi: dopo quattro legislature sono
orgogliosamente fuori... È giusto non pagare le tasse utilizzate per devastare
il territorio con le pale eoliche, per fare le rotatorie ovunque o finanziare
le Regioni. Difendo Pound e la sua poesia contro il suo utilizzo da parte dei
fascisti. Un ultrà incappucciato: il gioco è pericoloso, mi sarei infiltrato
molto volentieri nella manifestazione dei forconi, io ammazzerei i poliziotti
che difendono questi politici ma ammazzerei anche la Santanché che non posso
digerire. Certo mi metterei in mezzo ai guai: ma non sai quanto diventerei famoso
in rete! ... Commento di Santoro: il solco, la separazione s'approfondiscono.
Pubblicità.
Si riprende. Altri manifestanti: classe politica di farabutti e delinquenti,
lavorano solo i delinquenti, gli immigrati hanno più diritti di me, oggi in
piazza studenti imprenditori commercianti, dobbiamo uscire subito dall'euro,
noi italiani veri ci riprenderemo la sovranità con le buone o con le cattive.
Parla il capo Calvani : il mondo ci guarda, non molliamo non molliamo...
Qualche protesta dalla rete : troppo spazio ai violenti... Santoro ai suoi con
aria di scherno : si, facciamo una bella trasmissione natalizia... Ancora
Calvani : siamo persone per bene e non violente. Solidarietà alle forze
dell'ordine... A questo governo non chiediamo niente perché non ci fidiamo di
loro... È inutile fare domande: loro hanno già le risposte pronte e ve le
sparano una dietro l'altra.
Parole miti e di buon senso del ministro Del Rio. Si vede che è a disagio, che
è sostanzialmente d'accordo con le critiche più ragionevoli.
Rizzo e Stella : ieri il Parlamento siciliano non solo non ha abbassato gli
stipendi, ma c'è stato un componente che ha proposto un aumento perché lui deve
mangiare al ristorante e non è decoroso che mangi un panino al bar... Sgarbi:
ma perché dobbiamo fidarci di loro?
Opere incompiute: una diga in Sicilia, mancano 155 milioni e il fiume s'è
disseccato; 11 opere a Zarre non finite ; il ponte di Messina non si farà
ma la variante per accedervi sì; Salerno Reggio Calabria...; un cavalcavia
interrotto a Napoli; una vela d'acciaio incompiuta non so dove .... Santoro: in
una situazione così cosa dobbiamo fare? Pubblicità.
Riprende: sono piccoli gruppi, ce l'hanno con il loro sindaco, al quarto giorno
senza soldi cominciano a girarmi e allora ....Santoro: ma il vostro politico
ideale come dovrebbe essere? Io sono credente, non come i delinquenti e mafiosi
che siedono in Parlamento... Del Rio: conosco centinaia di parlamentari onesti.
Sgarbi, sono nominati e dunque mafiosi. E Del Rio : i nostri sono stati indicati
dalla primarie... Stella: ma sono tutti così impotenti. Stiamo ballando
sull'orlo del baratro...
Drogoni collaboratore di Santoro: il governo vuole abolire le province, 430
milioni di risparmio, oltre 600 secondo del Rio, tagliando gli enti pubblici
anche di più. Del Rio: con le province abbiamo duplicazioni di funzioni che
vanno eliminate, occorre passare agli enti di area vasta e alle nove città
metropolitane per taluni servizi... Santoro a Calvani, un'ultima cosa per
salutarci: ci dica una cosa che potrebbe andare bene per voi... Dimettersi
tutti... Il clima natalizio vi ha penalizzato, riprovateci ... Pubblicità .
Travaglio e la sua letterina di Natale. È indirizzata a Scalfari. Perché
non ha mai difeso il giudice Di Matteo? È isolato e pericoloso per la mafia,
dunque è minacciato e fortemente a rischio. In passato s'è comportato
diversamente, per esempio con Cossiga, ma con Napolitano s'è sviluppato un vero
e proprio culto della personalità...
Poi la trasmissione si dedica alla riforma elettorale . Renzi e Alfano. Sgarbi
contro Alfano, capra assoluta. Fare presto e subito, fare non parlarne. La
sentenza della Corte costituzionale, delegittimazione politica e morale.
E così via: temi importanti ma che pesano meno per le riflessioni che qui si
tentano.
Ed ora qualche considerazione.
1. La trasmissione di Santoro, benché sia la più paludata, non è
più radicale di altre. Formigli, con la sua Piazza Pulita, non si fa
scrupoli. Ballarò, di Floris, ma anche quelle non di sinistra, come La Gabbia,
non scherzano. Non confrontabile appare Report della Gabbanelli : le sue
sono inchieste rigorose su temi ben definiti, indagati senza ritegno alla
ricerca della verità.
2. Gli interlocutori sono di due tipi. Quelli che recitano nelle piazze, che naturalmente
rivendicano il ruolo di protagonisti, e i commentatori e gli esperti in
studio. Sulla scelta dei primi c'è poco da discutere , è la loro iniziativa
ad imporli , ma i singoli intervistati vengono selezionati dalla trasmissione.
E allora perché scegliere sempre tra quelli più intolleranti e che fanno più
spettacolo? Infatti sulle cose che dicono, i capi sono più attenti, ma quando
la parola passa ai singoli militanti si sentono le cose più inverosimili,
e non c'è mai una replica immediata e diretta. Domando: è una
informazione corretta? La giustificazione è: noi non facciamo censure, ognuno
si prende la responsabilità delle sue parole e di ciò che fa. Ma non è
vero. Tu hai scelto lui, lo hai armato di un microfono e di una struttura per
trasmettere le sue parole, mentre avresti potuto scegliere altri. Dunque a
fronte di affermazioni false se non ti dissoci sei corresponsabile.
3. Così facendo la Tv cambia gradualmente natura, si fa sempre più simile alla
rete, soggetta a tutte le scorrerie, depositaria di tutti gli umori che
ravvivano ma anche inquinano la nostra società. Non si pretende una
informazione asettica, sciapa e senza verità: piuttosto una informazione
verificata, della quale ci si possa fidare. Di tecniche, per raggiungere questo
obiettivo, ce ne sono molte. Basta uscire dal cliché.
4. L'informazione Tv è troppo squilibrata sul versante della denuncia di ciò
che va male. Non che questo vada tenuto riservato, d'altronde sono così
pervasivi i casi di malaffare che l'impresa apparirebbe del tutto improbabile.
E non c'è alcun dubbio che la crisi morda ferocemente una fetta sempre più
larga della popolazione. Ma c'è anche ciò che va bene e che non ha né voce né
visibilità, e in Tv è relegato in programmi di nicchia mandati in onda in seconda
e terza serata. In Europa restiamo il paese industriale esportatore secondo
solo alla Germania. Si tratta di migliaia di aziende, che si tengono ben
lontane dalla politica, e che innovano, fanno ricerca, girano per l'intero
mondo a caccia di sempre nuovi mercati. Abbiamo distretti industriali e sistemi
di produzione (della moda, dell'agroalimentare, delle ceramiche,
dell'aereonautica ecc...) famosi in tutto il mondo. Con poco potremmo
fare assai di più, come nella cultura e nel turismo. Ma l'informazione
televisiva non se ne interessa: occorre almeno uno scandalo, una truffa, una
crisi per parlarne.
5. Ne emerge così l'immagine di un paese disperato, unito a tinte fosche,
bloccato nelle sue positività. Un paese nel quale recitano tutti la stessa parte.
E anche se nella vita reale fanno un altro gioco, si sentono emotivamente
toccati in modo assai forte dalla crisi. Faccio un esempio. La disoccupazione è
arrivata a livelli intollerabili, ma c'è qualche decina di milioni di
persone che non ne è toccata, né lo sarà. Ma se vi imbattete in una di queste
famiglie, ad esempio padre madre e due figli giovani, che guadagnano insieme
quasi tremila euro al mese, sentirete questi genitori piangere miseria e
prendersela con "la politica e tutti i politici" non meno degli
altri. Eppure non hanno spese scolastiche (libri a parte), l'assistenza
sanitaria è gratuita e di buona qualità (tranne qualche ticket), l'affitto è
abbordabile. Eppure in casa si mantengono quattro telefonini portatili
tecnologicamente evoluti, c'è un televisore grande mezza parete con abbonamento
a Sky, si fuma in due. Ma loro si "sentono" poveri e derubati dallo
Stato, e lo gridano.
6. C'è qualcosa che non va. Ė chiaro che stiamo parlando del ceto medio
borghese e non di povertà. Chi l'ha provata da bambino, la povertà, e la prova
oggi, ne conosce il sapore amaro, quella sensazione di essere un separato e un
diverso nel tuo stesso mondo. Ma, forte del suo "sentire", questo
ceto medio contribuisce a diffondere sfiducia e ribellione, non ottimismo e
impegno. Il cielo si fa nero, e tutti lo scrutano impauriti in attesa del
prossimo devastante tornado. Si diffonde la paura.
7. La crisi s'avvita su se stessa e non se ne vede più la fine. I consumi
calano: perché il 20% della popolazione non è in grado di consumare, e la parte
restante ha paura a consumare, fasce alte a parte. Prima di comprare un vestito
o un giaccone nuovo si apre l'armadio e se ne scoprono di belli e tutto sommato
quasi nuovi. La spesa per il cibo si fa più oculata: ma non si lamentavano
sempre troppi sprechi? I viaggi e le vacanze si accorciano. La borghesia verde
e illuminata, non voleva la "decrescita felice"? Eccola, ci siamo, la
decrescita c'è anche se non è felice.
8. Volendo e dovendo concludere direi questo. La verità nell'informazione,
televisiva e no, sta spesso in quello che non si dice. Ormai avvezzi alle urla
e alla volgarità del linguaggio, siamo diventati preda dello share, degli
ascolti. Mi viene in mente l'informazione al tempo di Fahrenheit 451, laddove
Bradbury ci racconta di questi schermi televisivi a parete inondati dalla
mattina alla sera di musica a volumi altissimi, di colori cangianti in
continuazione, di dialoghi interattivi ma finti. Ma lì non si parlava
più, le emozioni erano vietate e i libri bruciati. Si potevano solo dire banalità,
purché fossero urlate.
Le urla in Tv senza verità
Una sera davanti a Servizio pubblico stimola riflessioni su questo e altri talk show, che dando la parola a tutti senza contraddittorio finiscono per imitare la confusione della Rete invece di offrire informazione corretta, e rappresentano sempre il peggio del paese senza mai dar conto di quello che va bene
Venerdì, 3. Gennaio 2014