Raccontare le 150 ore per il diritto allo studio, inserendole nella storia dell'educazione degli
adulti e del rapporto con il movimento sindacale, può sembrare esercizio velleitario, confinato
in un orizzonte lontano.
In verità ricostruire ideali e percorso di questa straordinaria esperienza - che ha coinvolto un
milione e mezzo di persone e inciso fortemente sulle loro vite, sul movimento sindacale e
sulla scuola - ci permette di riflettere sull'educazione degli adulti come leva di cambiamento
e inclusione.
Le 150 ore rappresentarono un investimento contrattuale con cui i lavoratori scambiavano
salario per un processo di emancipazione individuale e collettivo. Una scommessa sulla rinegoziazione
della risorsa tempo che rimetteva in discussione idee e pratiche del lavoro, nel
pieno del taylorismo imperante, secondo la migliore tradizione del sindacalismo riformista che
coniuga conflitto e costruzione creativa. Un'esperienza utile anche oggi in una società della
conoscenza più proclamata che realizzata.
La recensione di Bruno Ugolini
Francesco Lauria
Le 150 ore per il diritto allo studio
Analisi, memorie, echi
di una straordinaria esperienza sindacale