Limmobilismo, lincapacità di prendere decisioni forti, la sterile discussione fine a se stessa, la visione corta di soluzioni di breve durata. Per Pierre Carniti di fronte al dramma della disoccupazione, che sta assumendo numeri e toni di drammatica evidenza, questo finto agitarsi di facciata, che non riguarda solo i politici ma anche studiosi e responsabili delle aziende, è traducibile in una parola: la risacca. Ossia quel ritorno delle onde su se stesse che sembra movimento, ma che in realtà non produce un vero cambiamento dello status.
Invece la questione lavoro, che è ormai la questione centrale del nostro Paese e di tutto lOccidente, ha bisogno di coraggio, di innovazione, di intelligenza, di capacità di analisi dellesistente e di quanto va emergendo man mano nella società e nelle pieghe di realtà fino ad oggi non sufficientemente prese in considerazione.
Il libro di uno dei padri storici del sindacato italiano non ha la pretesa di funzionare da compendio di tutto il dibattito esistente sul tema lavoro: parte dalla storia, senza la presunzione di essere esaustivo, ma per porre basi solide al ragionamento; segue unanalisi sui numeri e sui fenomeni internazionali, per allargare lorizzonte; porta a compimento le proposte più coraggiose e decisive; per concludersi con unanalisi sul senso, il valore, il significato del lavoro oggi.
Carniti, con il supporto dei numeri e con un linguaggio che può apparire irriverente, ma è solo la forza di chi ha ben presente la gravità del problema, parla invece di meno: e se tutti lavorassimo meno per lavorare un po tutti? Vecchio dilemma, la questione della redistribuzione dellorario di lavoro. Ma il vecchio sindacalista che non ha affatto deciso di appendere la tessera al chiodo invita al dibattito, al confronto, alla discussione senza pregiudizi, ma con la forza dei fatti.
Per la politica (e per il centro sinistra, che da tempo va cercando una sua anima) non possono che essere provocazioni salutari. La trasformazione di questo sistema capitalistico, che sta mostrando con evidenza tutte le sue debolezze per la crisi che appare irreversibile, richiede un forte investimento collettivo: Questo potrà avvenire dice con forza Carniti -grazie allintervento della cultura, della politica, delle istituzioni, della società civile per raggiungere un equilibrio finalmente a misura duomo. Che non nascerà spontaneamente, perché presuppone un cambiamento di mentalità, di abitudini, di cultura, indispensabili per perseguire la dimensione libertaria della società e dello stesso capitalismo. Anche a costo di cambiargli le caratteristiche. E queste pagine sono un buon, anzi un ottimo, viatico.
Pierre Carniti
La risacca - Il lavoro senza lavoro
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