La nave va tra un rullio e una sbandata

Il governo ha fatto qualche errore e nei provvedimenti presi ci sono anche alcune cose discutibili. Ma è anche vero che nel complesso la direzione è quella giusta
La perfezione non è di questo mondo e forse bisogna accontentarsi. Tra un rullio, un beccheggio e una sbandata la nave del governo e della maggioranza comunque procede.

Il governo Berlusconi ci aveva abituato a un clima in cui sembrava che si andasse sempre di corsa, salvo accorgersi che, purtroppo per noi, si correva sì, ma all'indietro, peggiorando tutto il peggiorabile. Questo governo finora non ha brillato, ha fatto qualche errore, ma nei provvedimenti presi c'è del buono anche se vi sono aspetti discutibili, come questa vicenda dell'indulto, per esempio, che poteva certamente essere condotta meglio e con altri esiti.
 
E' stato presentato un Dpef che, pur essendo per molti versi un quadro da riempire e non poco da chiarire come la sorte del "cuneo", non è un libro dei sogni e non prevede solo lacrime e sangue, ma anche provvedimenti di rilancio dell'economia. Il pacchetto Bersani avrà qualche difetto d'impostazione e la sua gestione finora non è stata trionfale, ma è pur sempre un provvedimento che affronta problemi di cui da anni si parla soltanto senza aver mai concluso nulla. La parte fiscale del decreto, quella di Visco, conteneva, è vero, qualche errore, ma testimonia che la lotta all'evasione stavolta si vuol fare sul serio. Vi è stata poi la riunione sul Medio Oriente che, pur nella purtroppo prevedibile inconsistenza dei risultati, ha consentito all'Italia di recuperare un profilo "europeo", dopo gli anni del più vergognoso vassallaggio all'amministrazione americana.
 
Si potrebbe continuare con l'elenco, ma basta questo per tirare una prima conclusione: finora il governo non ci ha entusiasmato, ma sembra muoversi nella direzione giusta e possiamo sperare che prenda maggior forza e convinzione strada facendo. Sempre che il protagonismo interno - talvolta piuttosto grottesco - faccia un passo indietro, e al tempo stesso, si metta da parte il tormentone dell'allargamento della maggioranza.
 
E&L ad agosto va in vacanza, ma lasciamo ai nostri lettori un bel po' di materiale da smaltire con calma durante il mese. La cosa più corposa è un'analisi della politica estera italiana durante i cinque anni di Berlusconi, un vero e proprio saggio, un memoriale diviso in capitoli, di un diplomatico di carriera che ha esorcizzato così lo scoramento per un disastro che documenta puntigliosamente, avanzando alla fine alcune proposte per risalire la china.

Ci sono poi tre contributi che ci aiutano a capire che cosa succede fuori di casa nostra. Ronald Janssen spiega come funziona il sistema danese di flessibilità del lavoro, negli ultimi tempi molto evocato nei dibattiti di casa nostra, ma non sempre a proposito. Klaus Schmitz ci aggiorna sulla riforma sanitaria in Germania, dove il sistema delle mutue non viene abbandonato ma sarà coordinato da un Fondo nazionale. Pasqualino Colombaro ci racconta le vicende del sindacato americano.

Torniamo in Italia per scoprire che, nell'ultimo anno, ben il 70% della nuova occupazione è atipica, e per fare un punto sulla Tav in Val di Susa e sulle prossime mosse che sarebbero auspicabili. Infine, una lettera che sostiene che nella sinistra esiste una pregiudiziale anti-Israele, con una breve replica di Antonio Lettieri.

Auguriamo a tutti una buona lettura e, soprattutto, buone vacanze.
Venerdì, 28. Luglio 2006
 

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