Il mito della mano invisibile

Adam Smith adoperò raramente questo concetto che è diventato invece la bandiera dei neoliberisti che lo hanno distorto arbitrariamente per teorizzare gli automatismi di mercato

Riportiamo la presentazione dal sito dell'Editore Laterza.

Il mercato è, secondo molti, quel meccanismo automatico, quasi naturale, retto da una ‘mano invisibile’ che conduce spontaneamente alla crescita e al benessere collettivi. Ma è così? O, piuttosto, il mercato è una costruzione sociale che richiede regole e indirizzo? Un’analisi controcorrente del concetto di libertà, che riscopre il mercato come luogo di incontro tra società ed economia.

 
Indice:  Introduzione – 1. Divisione del lavoro, cornucopia del bene e del male – 2. Coordinatori visibili e invisibili – 3. Il mito della mano invisibile del mercato – 4. I castori alle donne, i cervi agli uomini: l’origine delle disuguaglianze – 5. La reazione conservatrice alla rivoluzione francese: le tesi dello sviluppo bloccato – 6. Lavoro diviso e lavoro qualificato: l’emergere dei ceti medi – 7. Due idee di libertà economica – 8. Disoccupazione e ‘welfare state’: la ‘sostenibilità sociale’ dell’economia di mercato – 9. L’istruzione pubblica come componente vitale di un programma riformista – 10. Da Smith a Blair: noterelle sulla deriva della sinistra di oggi – Bibliografia – Indice dei nomi

2005, pp. 162,  10,00 euro

Giovedì, 27. Ottobre 2005
 

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