Il MES è come la Duna

Come per l'auto che è stata uno dei più clamorosi flop della Fiat, il giudizio degli utenti è netto: nessuno lo vuole. Proprio per questo la tesi secondo cui dovremmo ricorrervi per non incrinare il consenso politico europeo appare singolare, e sembra piuttosto il contrario. Gli economisto dovrebbero suggerire di abbandonare una volta per tutte l'idea di richiederlo

Leggo un interessante articolo di Lucrezia Reichlin, ancora sul MES. La tesi di Reichlin è:

a) Il MES è parte di un più articolato consenso politico
b) È questo consenso che consente alla BCE di avere la potenza di fuoco necessaria a tenere bassi i tassi
c) Se non si prende il MES (e i prestiti del Recovery Fund, vedi Spagna) l'accordo politico collassa. Quindi, conclude Reichlin, i tassi rimangono bassi finché la politica sostiene la BCE, e la politica sostiene la BCE se ognuno fa la sua parte; in particolare, noi prendendo il MES e la Spagna i prestiti del Recovery Fund.

Ho due riserve su questo discorso. La prima è "storica". È discutibile sostenere che il SNP (il programma di acquisto titoli durante la crisi del 2011, n.d.r.) non ha funzionato perché non era sostenuto da un accordo politico. La differenza tra il SNP e l'OMT del 2012 è il whatever it takes di Mario Draghi. Quello che caratterizza un prestatore di ultima istanza è la capacità di fuoco ILLIMITATA. il SNP (e il MES, insieme con il predecessore EFSF), per quanto massicci, erano limitati. Quindi un'onda speculativa sufficientemente alta avrebbe potuto spazzarli via.

I mercati hanno testato la capacità di resistenza di questi strumenti speculando contro Spagna e Italia, e stavano per averla vinta quando Draghi ha dichiarato che QUALUNQUE ammontare di debito venduto dai mercati sarebbe stato assorbito (whatever it takes, appunto).

Lo ha dichiarato perché la Merkel si è convinta? Certo, ma questo non toglie che anche con tutto il consenso politico del mondo, SNP e MES da soli non sarebbero bastati. E credo che nel 2012 Draghi avrebbe fatto quel discorso comunque. Ne andava della sopravvivenza dell'euro.

Mi sembra poi discutibile, su un piano più politico, l'affermazione per cui la rinunca al MES metterebbe in pericolo l'equilibrio politico. Il MES, per quanto si cerchi di dimenticarlo, è uno strumento perlo meno problematico. È stato scelto perché avrebbe dovuto essere mobilitato immediatamente. Ma ad oggi nessun paese lo ha chiesto. IL SURE, teoricamente più lento nell'erogazione dei fondi, viaggia invece a gonfie vele.

In un commento su Domani paragono il MES alla Duna e alla New Coke. Per tutti e tre il verdetto dei "consumatori" è inappellabile: non ci piace. Il Sure è incastonato nelle norme che regolano la solidarietà europea a fronte di eventi straordinari (come ad esempio un terremoto). Il Mes è un meccanismo il cui scopo principale è salvaguardare la stabilità finanziaria della zona euro e quindi ha maggior potere di ingerenza ex post negli affari degli Stati membri. Per il Sure è chiaro fin dall’inizio su quali poste si potranno spendere i fondi (cassa integrazione, formazione, etc), mentre per il Mes i requisiti troppo vaghi espongono al rischio di  controversie con la Commissione.

Il MES sanitario oggi non aiuta i paesi membri. In alcuni di essi avvelena i pozzi, distorce un'istituzione, il MES appunto, creata per altri scopi (la stabilità finanziaria). Mi sembra evidente che sia una mina vagante proprio per quel consenso politico che Reichlin difende.

Quindi, proprio prendendo sul serio l'invito di Reichlin mi domando: per salvare il consenso politico europeo, non dovremmo noi economisti suggerire ai nostri dirigenti di abbandonare una volta per tutte il MES che nessuno vuole (e di cui nessuno tranne noi italiani parla)?

Venerdì, 6. Novembre 2020
 

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