Il contratto firmato venerdì 4 maggio a Sindelfingen, in Baden Württemberg, per i settori meccanico ed elettromeccanico (circa 3.400.000 addetti) si sta rapidamente estendendo a tutto il territorio federale, da una regione allaltra. Come è noto, il sistema contrattuale tedesco prevede che il contratto firmato in una regione-pilota valga soltanto per quella regione, ma che poi venga via via esteso alle altre attraverso rapidi accordi locali. Così è stato anche questa volta.
Veniamo ai risultati, espressi in termini percentuali (questo è luso tedesco, mentre in Italia siamo abituati a dare la cifra media in moneta):
- aumento tabellare del 4,1% per 12 mesi, da giugno 2007 a maggio 2008
- una tantum di 400 euro a copertura dei mesi di aprile e maggio 2007 (il contratto era scaduto il 31 marzo)
- ulteriore aumento tabellare dell1,7% per 5 mesi, da giugno a ottobre 2008
- per lo stesso periodo, erogazione di un bonus congiunturale (cioè una tantum) pari allo 0,7%, per ciascuno dei mesi da giugno a ottobre 2008
- questi ultimi due aumenti potranno essere dilazionati per un massimo di quattro mesi, tramite accordi aziendali di fronte a comprovate necessità economiche
- il nuovo contratto copre un arco di tempo di 19 mesi, calcolando anche i due coperti da una tantum, da aprile 2007 a fine ottobre 2008, quando si riaprirà una nuova trattativa per il rinnovo.
Laumento, per quanto un po distante dalla richiesta iniziale del sindacato (era del 6,5% per 12 mesi), è comunque consistente, nettamente al di sopra del tasso di inflazione (1,7% nel 2006, prevedibilmente attorno all1,5% nel 2007 e 2008), anche se al di sotto dellaumento di produttività per lavoratore (6,6% nel 2006). Le offerte di Gesamtmetall, lassociazione datoriale del settore (la Federmeccanica tedesca), erano molto, ma molto al di sotto: inizialmente disposte unicamente a liquidare la vertenza con un bonus congiunturale che non incidesse stabilmente sul peso delle retribuzioni, le imprese erano arrivate a concedere un aumento tabellare del 2,5%, più un bonus congiunturale dello 0,5%.
Se entrambe le parti si dichiarano (moderatamente) soddisfatte del risultato, divergono le loro rispettive valutazioni su benefici e costi complessivi per lintero periodo di 19 mesi.
Gli imprenditori attirano lattenzione anche su alcuni risultati politici per loro positivi. Due in particolare: da un lato, lestensione del periodo di vigenza a 19 mesi consente alle imprese una certezza di pianificazione e calcolo in pratica fino alla fine del 2008; dallaltro, lottenuta flessibilità di quattro mesi per lapplicazione della seconda tappa del contratto, da negoziare nelle singole imprese, sposta un po di più la contrattazione verso il livello aziendale, come da sempre premono gli imprenditori.
Stabilmente è evidenziato non a caso: in quella parola si cela una delle vittorie politiche della IG Metall in questa vertenza. Come si ricorderà, le imprese hanno fatto di tutto per scongiurare aumenti strutturali, stabili della busta paga, per liquidare il tutto con il bonus congiunturale. A ciò la IG Metall si è opposta con determinazione: Non esistono né una produttività una tantum, né un'inflazione una tantum aveva detto allinizio della vertenza Jürgen Peters, presidente della IG Metall si tratta di fattori persistenti e perciò non è pensabile che ci possiamo accontentare di un aumento una tantum". Quel + 4,1% con laggiunta di un ulteriore + 1,7% da giugno 2008 significa un consistente aumento strutturale delle retribuzioni, cui le una tantum fanno solo da gradito, per quanto non disprezzabile corredo.
Infine, questa vertenza dà ragione a uno dei punti politici su cui la IG Metall va premendo da tempo: la centralità della questione redistributiva, non solo per riequilibrare in senso equitativo la distribuzione del reddito, ma anche per rianimare i consumi interni e, di conseguenza, leconomia e la capacità competitiva del sistema Germania.
Per concludere: può sorprendere lunderstatement con il quale Jürgen Peters ha accolto il risultato contrattuale di Sindelfingen: Ein ordentlicher Kompromiss ha detto alla lettera: un compromesso di ordinaria amministrazione. Alla luce di quanto abbiamo scritto fin qui, tanta sobrietà appare più come un esercizio di stile, che un giudizio politico-sindacale.