I cattivi governanti dell'economia

In Italia una brutta Finanziaria, che ha provocato un partecipato sciopero unitario, i pasticci sulla previdenza, scarsa protezione del risparmio. In Europa una Bce che vara un inutile rialzo dei tassi
Contro una brutta Finanziaria c'è stato uno sciopero unitario e partecipato. Ma intanto, a Francoforte, la Bce non voleva essere da meno in tema di cattive scelte e decideva un inutile aumento dei tassi.

Sulla Finanziaria E&L ha già scritto varie volte e non vale la pena di tornarci sopra. Qualche battuta sull'aumento dei tassi.

Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha continuato a ripetere come un disco rotto che la ripresa è in arrivo e bisogna alzare la guardia contro l'inflazione. Di questa inflazione, però, al momento non si vede traccia: l'indice armonizzato dei prezzi al consumo europei è al 2,2%, rispetto a un obiettivo di inflazione al 2: siamo nell'ambito dell'errore statistico. Ma, dice Trichet, sull'inflazione bisogna intervenire alcuni mesi prima che si manifesti, perché la manovra sia efficace. Può darsi, ma c'è chi osserva che, negli ultimi anni, le previsioni della Bce sulla congiuntura sono state sistematicamente sbagliate, con un ottimismo sulla ripresa della crescita che finora si è rivelato del tutto infondato. E se la previsione fosse sbagliata anche stavolta? Senza dire che non si capisce il senso di un aumento dello 0,25% che se fosse il primo di una serie sarebbe preoccupante, ma se invece resterà isolato - come lo stesso presidente si è premurato di precisare - non si capisce a che cosa possa servire.

Purtroppo non possiamo consolarci con le scelte italiane, che sono anche peggiori. Pierre Carniti prende lo spunto da una frase del nostro presidente del Consiglio sulle "libertà americane" per ricordargli come sia incomparabilemte più severa, là, la disciplina del falso in bilancio, rispetto  alla legge italiana modificata dalla stesso Berlusconi. E Fernando Di Nicola ripercorre le varie iniquità del sistema previdenziale dopo le riforme per arrivare a una proposta di razionalizzazione.

Nicola Cacace propone invece un confronto fra Europa e Usa che sfata il mito del maggior dinamismo del modello americano, che, invece, di sicuro è infeiore dal punto di vista della qualità della vita e mostra anche qualche preoccupante segno di scompenso (i deficit "gemelli" e l'alto indebitamento). Infine, Pietro Merli Brandini riflette sulle prospettive del sindacato prendendo spunto dall'articolo con cui Riccardo Terzi aveva presentato il congresso della Cgil.
Martedì, 6. Dicembre 2005
 

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