Un aumento del 5,2 per cento, a partire dal 1° marzo 2008, più 200 euro una tantum a copertura del mese di febbraio; inoltre 70 euro in più al mese per gli apprendisti. La scadenza del contratto è il 31 marzo 2009. Non è un risultato da poco per i lavoratori della siderurgia tedesca, in massima parte concentrati nei territori del Nord-Ovest: 85.000 in Renania Nord-Vestfalia, Bassa Sassonia, Brema, più altri 8.000 circa nellex Germania Est (Berlino, Brandenburgo, Sassonia).
La richiesta iniziale era di un aumento dell8 per cento; gli imprenditori si erano spinti fino a offrire un più 3,5 per cento, ma lIG-Metall aveva risposto picche. Poi la svolta, quando il sindacato ha dichiarato il suo punto di caduta definitivo: almeno un 5 per cento con qualcosa in più dopo la virgola. Ed ecco il 5,2 per cento, un risultato nettamente al di sopra del tasso di inflazione, attualmente attorno al 3 per cento, che assicura ai lavoratori, oltre alla tutela del potere dacquisto, la loro giusta parte negli incrementi di produttività (si tenga presente che la contrattazione in Germania non dispone del livello aziendale per ridistribuire i benefici derivanti dallaumento della produttività). Si è anche convenuto di aprire un trattativa, da concludersi entro giugno 2006, per lintroduzione di un nuovo sistema di classificazione e retribuzione che unifica i trattamenti tra operai e impiegati.
È il miglior risultato da 15 anni a questa parte, ha dichiarato il capodelegazione sindacale Oliver Burckhard appena raggiunto laccordo nel Nord-Ovest nella notte tra il 19 e il 20 febbraio. E tuttavia non si fa trionfalismo. LIG Metall non nasconde che non è stato possibile raggiungere laltra rivendicazione avanzata, vale a dire la richiesta di ulteriori giornate di riposo per i lavoratori più anziani, in un settore dove il lavoro è esposto a condizioni particolarmente usuranti e rischiose. Su questo i datori di lavoro hanno eretto una barriera insormontabile, confermando lantico tabù della riduzione di orario. Ma il tema assicura la IG Metall rimane allordine del giorno.
Se la platea dei lavoratori interessati è relativamente ridotta, il risultato raggiunto ha un valore elevato, e non solo simbolico. Anche perché altre vertenze sono in corso o di imminente apertura.
Di particolare rilievo, anche per il numero dei lavoratori interessati, è il rinnovo contrattuale dei dipendenti del pubblico impiego (160.000 mila a livello federale, 1.150.000 a livello comunale), organizzati nel maxisindacato dei servizi dalla strana sigla ver.di (scritta proprio così, in minuscolo: da un lato abbrevia il nome Vereinte Dienstleistungsgewerkschaft = Sindacato unitario dei servizi; dallaltro, lallusione al musicista italiano è voluta, come è spiegato nel sito www.verdi.de al link Name und Logo).
In sostanza, i sindacati tedeschi hanno posto in testa allagenda la questione salariale, abbandonando la linea di moderazione salariale perseguita nel primo quinquennio 2000. I messaggi lanciati nella campagna per il contratto non sembrano curarsi delle preoccupazioni della Banca centrale europea per una possibile spirale salariale e inflazionistica e un eventuale contagio dalla Germania verso il resto dellEuropa. Sono messaggi diretti e senza fronzoli: più soldi in tasca ai lavoratori, perché ne hanno bisogno e se li meritano. Il numero di febbraio della Metallzeitung, il mensile della IG Metall, dà il titolo di copertina proprio alla vertenza dei siderurgici e riporta una nutrita serie di testimonianze di lavoratori del settore sulle loro difficoltà a far quadrare i bilanci familiari. Con una retribuzione di 2.000 euro netti al mese, che possono arrivare al massimo a 2.200 quando il turno cade di domenica, un lavoratore turnista che deve mantenere la moglie e due figli fa fatica ad arrivare alla fine del mese.
La richiesta iniziale di un aumento dell8 per cento è stata considerata del tutto congrua ed equa, tanto più in un settore dove il lavoro è duro, esposto a nocività e rischi, e al tempo stesso altamente qualificato. Ed è una del tutto sopportabile per aziende che da tempo stanno facendo affari doro. Nelleditoriale del mensile citato, il presidente dellIG Metall Berthold Huber ricorda che il fatturato dellindustria siderurgica tedesca è aumentato dal 2003 di oltre l83 per cento. Gli stabilimenti siderurgici sono sovraccarichi di ordini. I lavoratori pretendono unequa partecipazione a questo boom. Si tenga poi conto che le lavoratrici e i lavoratori del settore prestano un lavoro di elevata qualità. Il settore siderurgico tedesco si evoluto da tempo a industria hi-tech.
Del resto, vi è una serie di dati che legittima la richiesta di una più equa distribuzione del reddito a favore dei lavoratori. È vero che si attende un rallentamento delleconomia, ma non si può parlare di recessione: stando alle sintetiche note sulla congiuntura economica fornite puntualmente dal sito web della IG Metall (Wirtschaft aktuell, 1, 2008), si prevede per il 2008 una crescita oscillante tra l1,5 e il 2,1 per cento (è stata del 2,5% nel 2007). Ma questa crescita è in gran parte trainata dalle esportazioni, mentre è frenata dai consumi privati, che nel 2007 sono risultati in calo dello 0,2 per cento.
Da qui la conclusione della IG Metall: Nella storia della Germania federale non vi è mai stata una crescita accompagnata da una simile caduta della quota salariale. Per le vertenze contrattuali del 2008 può valere un solo orientamento: il potere dacquisto generale deve essere rafforzato.
Si aggiunga, infine, lallargarsi della forbice tra i redditi alti e quelli bassi. Secondo una recente indagine dellautorevole Istituto tedesco per la ricerca economica di Berlino, svolta su un campione di quasi 11.000 bilanci familiari, nel 2006 il 10 per cento dei bilanci con reddito più alto si è assicurato il 24,9 per cento del reddito complessivo (era il 21,6 per cento nel 2000). Il gruppo del 2,5% in cima alla scala ha aumentato la sua parte dal 7,5 al 9,8 per cento, mentre il dieci per cento con i redditi più bassi ha visto diminuire la propria dal 3,6 al 2,9 per cento.
Se il sindacato tedesco batte cassa, qualche ragione ce lha.