In Germania nasce il Fondo sanitario nazionale

Il sistema continuerà ad essere basato sulle mutue, che però saranno finanziate attraverso il Fondo e dovranno garantire determinati livelli di assistenza. Si punta sulla competizione tra le mutue, che si potranno liberamente cambiare, per contenere i costi
Il sistema sanitario pubblico in Germania, in gran parte finanziato dai contributi di lavoratori e datori di lavoro alle circa 250 casse mutue pubbliche (a seconda delle varie casse, i contributi oscillano attorno al 14%, di cui un 6,65% a carico dei datori di lavoro), in futuro sarà governato attraverso un Fondo sanitario nazionale. Questo mutamento di paradigma dovrebbe agevolare il finanziamento a carico della fiscalità generale e abbattere il costo del lavoro. Si ritiene che il finanziamento delle casse mutue pubbliche possa così poggiare su una base a lungo termine più stabile, più equa e favorevole all'occupazione. I costi sanitari per l'infanzia dovranno essere progressivamente finanziati attraverso il fisco, in quanto considerati un compito della società nel suo complesso. A tale fine è previsto di impegnare 1,5 miliardi di euro dal 2008 e 3 miliardi dal 2009. Un finanziamento completamente a carico del fisco comporterebbe una somma di 15 miliardi.

Si prevede di istituire nel 2008 un Fondo per la sanità sotto il controllo dell'Ente federale delle assicurazioni, alimentato da contributi fissati per legge (finora le casse stabiliscono autonomamente l'entità dei contributi) e dal fisco. Da questo Fondo le casse mutue riceveranno una somma in cifra fissa per assicurato e anche un ulteriore contributo per i rischi (come, ad esempio, per una cassa con assicurati di età media più elevata).

Partendo dai livelli essenziali di assistenza sanitaria (catalogo di prestazioni obbligatorie) per tutti, le casse mutue dovranno utilizzare, nel gestire la spesa sanitaria, i margini di manovra disponibili nella contrattazione con medici, ospedali e sui mezzi medicinali, ma anche ricorrere a incentivi nei confronti degli assicurati (tariffe a scelta). Per tutto questo disporranno di nuove opportunità per organizzare nel modo meno costoso possibile l'assistenza ai loro assicurati.

Se ciò non riesce, potranno chiedere ai loro associati un contributo aggiuntivo, o in percentuale sul reddito o in cifra fissa. Il contributo aggiuntivo non potrà superare l'uno per cento del reddito familiare. Qualora le casse si trovino con un surplus, potranno anche erogare premi agli assicurati.

Le regole per le casse e per gli erogatori di prestazioni verranno concepite in modo da creare concorrenza per la migliore assistenza medica. Per questo le casse avranno la possibilità di trattare singoli accordi con i medici. Vi sarà inoltre più ampia libertà per casse, produttori, fornitori e farmacisti di negoziare una favorevole fornitura di mezzi medicali. La concorrenza tra le casse dovrebbe essere stimolata anche dal fatto che verranno facilitate fusioni tra di esse.
 
Sulla base dei livelli essenziali di assistenza, le casse pubbliche dovranno garantire le necessarie prestazioni al livello del progresso della medicina. Nel catalogo è prevista, come novità, anche l'introduzione di misure di riabilitazione geriatriche e di trattamenti palliativi. Gli assicurati potranno scegliere liberamente tra le singole casse e anche cambiare cassa a breve termine. L'assicurato ottiene un vero e proprio diritto di scelta tra le strutture di prevenzione e riabilitazione autorizzate e come tali certificate.

Accanto a ciò le assicurazioni private per la malattia, alle quali possono accedere solo gli autonomi, una parte dei dipendenti del pubblico impiego (funzionari) e i lavoratori dipendenti con un reddito annuo superiore ai 42.750 euro, vengono mantenute come assicurazioni a pieno titolo (le assicurazioni private non hanno una grande ruolo come assicurazioni integrative). Per consentire una concorrenza corretta sia tra le casse private, sia tra queste e le pubbliche, verrà garantita la portabilità della propria posizione assicurativa individuale (nel passaggio da una cassa privata a un'altra o a una pubblica - oggi molto difficile - l'assicurato potrà "portare con sé" il capitale accumulato a copertura dei rischi derivanti dalla vecchiaia).

Indipendentemente dall'introduzione del nuovo sistema, il governo federale dovrà comunque affrontare i problemi di lievitazione dei costi del sistema sanitario tedesco. Con una spesa sanitaria che grava sul Pil per il 10,9% (di cui il 78% è finanziamento pubblico) la Germania è in testa tra i paesi europei (Italia 8,4%, di cui il 76% è finanziamento pubblico; dati dal Rapporto Ocse 2005). Per evitare un ulteriore aumento delle tasse (nel 2007 è previsto un aumento dell'Iva di 3 punti) il governo federale propone un aumento dei contributi alle casse (la decisione è di competenza delle casse mutue) dello 0,5% a partire dal 2007. Il governo prevede che in futuro i contributi potranno diminuire grazie alla più forte concorrenza tra le casse, alla loro maggiore libertà di iniziativa nei confronti dei medici, dell'industria e del commercio dei mezzi medicali, delle farmacie, e anche alla crescente quota di finanziamento attraverso il fisco.
 
La principale critica, specie di parte sindacale, è la seguente: non solo l'entrata in funzione del finanziamento attraverso il fisco è spostata avanti nel tempo, ma già l'attuale contributo dal bilancio dello Stato (4,2 miliardi di euro) nel 2007 sarà ridotto a 1,5 miliardi, e anche per questo è stato deciso di aumentare la contribuzione. Una decisione che appare in contraddizione con il cambiamento di paradigma che si vorrebbe realizzare con l'introduzione del Fondo per la sanità. Tenendo presenti i problemi di bilancio, l'opposizione pubblica a ulteriori aumenti delle tasse e la volontà del governo di soddisfare il criterio del tre per cento imposto dal Patto di stabilità dell'Unione europea già quest'anno, l'avvio della riforma del sistema sanitario sembra problematico.

Un'altra critica riguarda le assicurazioni private per la malattia. In particolare i sindacati si sarebbero aspettati che queste non rimanessero fuori, ma venissero integrate nel sistema sanitario pubblico. Anche qui ha rilevanza il finanziamento attraverso il fisco, dal momento che le tasse vengono pagate anche da persone aderenti ad assicurazioni private. Soprattutto i rappresentanti dei partiti cristiano-democratici nella Grande Coalizione si sono impegnati in modo massiccio a favore delle assicurazioni private.
Giovedì, 27. Luglio 2006
 

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