Europa e Usa, pareggio in economia

E' sbagliato dare per scontata la maggiore efficienza del modello alericano: la maggiore crescita (che peraltro è un fenomeno recente) deriva essenzialmente dall'aumento di popolazione dovuto agli immigrati, mentre il pil per abitante è simile. Ma il Vecchio continente ha meno squilibri
E' falso che l'Europa sia economicamente meno dinamica dell'America, è vero invece che l'America batte l'Europa in crescita demografica ed innovazione tecnologica da spesa militare. Mentre l'Europa batte nettamente l'America in coesione sociale, anche se ha problemi per modernizzare il suo Welfare.

E' soprattutto la crescita della popolazione, in America 4 volte più grande che in Europa, a determinare la differenza nei tassi di crescita del Pil, ma non del Pil per abitante, la vera misura della ricchezza "materiale" di una nazione, che cresce allo stesso ritmo di qua e di là dell'Atlantico. Altrimenti il piccolo Lussemburgo sarebbe il paese più povero e non più ricco del mondo.
 
Performance economica
Il Pil unitario dell'Europa (a 12) è cresciuto sino al 1993 molto più velocemente di quello americano portando il rapporto tra Pil unitario europeo ed americano dal 60% del 1950 all'80% del 1993. Dal 1994 al 2004  il Pil unitario è cresciuto quasi allo stesso ritmo in Europa ed in America. Anzi, scomputando dai conti la Germania, in crisi dopo l'unificazione, risulta che nell'ultimo decennio i Pil unitari sono cresciuti allo stesso ritmo di qua e di là dell'Atlantico, come può vedersi dalla tabella.

La maggioranza degli economisti che supportano le politiche del pensiero unico, amano fare confronti col Pil e non col Pil unitario, commettendo un marchiano errore economico e inquinando il dibattito politico.
 
L'Economist ha provato, tra gli altri, a demolire la falsa credenza del maggior dinamismo economico americano con uno Special Report (19/6/2004) da cui è tratta la tabella, poi ripresa anche dal Sole 24 Ore (26/6/2004).
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Europa e Usa a confronto
Tassi di variazione annui nel decennio 1994-2004
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Usa         

UE 12    

UE 11 (senza Germania)

Pil

3,3

2,1

2,4

Popolazione

1,2

0,3

0,3

Pil/popolazione

2,1

1,8

2,1

Occupazione

1,3

1,0

1,3

Produttività
(Pil / ore uomo)

2,0

1,7

2,0

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Fonti: Imf, Ocse, Goldman Sachs
 
Nel decennio ultimo il Pil americano è cresciuto più di quello europeo solo grazie alla forte crescita della popolazione americana. Infatti il Pil unitario, la vera misura della prestazione economica, è cresciuto in America solo di poco più che in Europa, 2,1% contro l'1,8% e  se si scomputa la Germania, la cui economia ha molto sofferto dalla riunificazione del 1990, l'Europa ha una crescita esattamente pari a quella americana, del 2,1% medio annuo. La Germania rappresenta circa un terzo dell'Europa ed è sorprendente che il principale fattore di crescita, la produttività oraria, sia cresciuta allo stesso ritmo in America e nell'Europa senza Germania. Se al posto della Germania si considerasse la Gran Bretagna, l'Europa risulterebbe addirittura più performante dell'America.
 
Performance sociale
Se la produttività oraria dei lavoratori europei è quasi eguale a quella americana, perché il Pil unitario europeo, a parità di potere d'acquisto, è del 25% inferiore a quello americano? Olivier Blanchard del Mit di Boston ammette candidamente che il gap di reddito unitario non si è ridotto perché gli europei hanno usato parte degli aumenti di produttività per la qualità della vita: gli americani lavorano infatti il 40% più di francesi, tedeschi ed italiani nell'arco della vita; questi ultimi hanno infatti orari settimanali più corti, più ferie e pensionamenti più anticipati.
 
Dalla rivista Monthly Labor Review dell'US Department Of Labor si apprende infatti che nel 2001 le ferie dei lavoratori americani sono state mediamente di 9,5 giornate più un numero di festività annue di 11 giornate (queste come le nostre) e che le lavoratrici madri che hanno avuto pagata la Maternity Leave, il congedo di maternità, sono state appena il 2% del totale nell'industria privata. Che infine 40 milioni di americani sono senza alcuna assicurazione sanitaria, essendo le risorse dei due fondi pubblici di sanità, Medicaid e Medicare, sempre più ridotte.
 
Popolazione e debiti, le vere differenze
Al di là delle bugie sulle superiorità del modello americano abilmente diffuse dai cultori del pensiero unico e stupidamente raccolte dagli incolti di casa nostra, bisogna riconoscere che il vero fattore che fa la differenza è la diversa crescita della popolazione, superiore in America rispetto all'Europa. Non è che gli americani facciano molti più figli di noi (ne fanno un po' di più) ma è che con una  immigrazione netta di almeno 2 milioni di stranieri l'anno la forte crescita della popolazione è bella che assicurata. Due milioni di immigrati l'anno, tra legali ed illegali: è come se l'Italia avesse 450mila immigrati l'anno, invece degli attuali 200mila.
 
Naturalmente l'immigrazione è un "sollievo" sia per calmierare i salari verso il basso che per attrarre i migliori cervelli dai paesi più poveri (ma anche non poveri) del mondo. Va anche detto che, oltre alla spregiudicata politica di immigrazione, l'America ha delle peculiarità sue proprie, come la più alta spesa militare del mondo che è un grande traino per la ricerca e sviluppo e per l'innovazione, e che da 10 anni ha un forte e crescente passivo della bilancia commerciale consumando più di quel che produce e pagando con debiti: oggi il debito aggregato di famiglie, imprese e Stato è al livello astronomico del 300% del Pil. Il paese più ricco del mondo assorbe gran parte del risparmio dei paesi poveri e non poveri del mondo. Ogni tanto gli americani svalutano il dollaro ed aumentano l'export a danno ovviamente di tutti gli altri, Europa in prima fila.
 
Sino a quando durerà questa Bonanza nessuno è in grado di dirlo. Qualsiasi altro paese senza dollaro, moneta di riserva, sarebbe fallito da tempo. Sino a quando il resto del mondo consentirà all'America quest'andazzo e quali sono i rischi ? Giovanni Tamburi, uno dei nostri migliori banchieri d'affari, così rispondeva  al quesito (La Repubblica del 29/11/04): "Vedo dei danni sicuri per noi (col dollaro svalutato) e dei rischi anche per loro. L'America non si è mai trovata nel corso della sua storia a dover fronteggiare un debito così ciclopico. Ci si muove su un terreno ignoto mai percorso da alcuna amministrazione… Con un'economia piena di debiti il rischio di qualche sbandata, di finire nel fosso, è purtroppo reale. E se sbanda l'America sono guai seri per tutti".

Absit iniura verbis, se quello americano è il modello da imitare, come taluno vorrebbe, va detto che è un modello fortemente arretrato nel sociale, che prospera in economia grazie ad una immigrazione senza controlli e soprattutto senza tutele e grazie ad un consumismo interno incontrollato che paga in debito assorbendo più di metà del risparmio del resto del mondo. Ma può durare all'infinito?

 
Domenica, 4. Dicembre 2005
 

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