Lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
dai direttori dei Dipartimenti della Sapienza di Roma
Bisogna opporsi alla campagna denigratoria verso i docenti universitari, dipinti come persone scarsamente preparate e votate solo alla difesa dei loro privilegi. Senza dimenticare l'impegno ad una onesta riflessione critica sugli errori gestionali che pure il mondo accademico ha compiuto, con la coscienza però che la formazione pubblica va salvata nel suo insieme.
Noi firmatari di questo documento, direttori dei Dipartimenti della
Sapienza, siamo parte di quelle migliaia di docenti universitari che
pubblicano i lavori su riviste di livello internazionale, italiane o
estere, sottopongono le monografie all'attenzione e alla critica degli
esperti, tengono in piedi teatro, cinema e belle arti, scavano ricercano e
trovano, in senso letterale e metaforico.
Essi svolgono con passione e affetto per gli studenti le lezioni alle quali
non arrivano mai in ritardo e durante le quali espongono quanto di meglio
si incontri allo stato attuale delle conoscenze grazie al continuo
aggiornamento dovuto alla ricerca scientifica praticata con interesse e
impegno.
Affermiamo con forza quanto precede in difesa della nostra dignità e
serietà professionale, dopo anni di silenzio, del quale portiamo la
responsabilità, di un'Accademia che non si è opposta con la dovuta
risolutezza alla progressiva riduzione dei fondi pubblici e ai ripetuti
cambi di politica ministeriale che ha disarticolato l'organicità del
processo di formazione.
Come firmatari di questo documento sentiamo il bisogno di opporci alla
rozza campagna denigratoria nei riguardi dei docenti universitari, indicati
come persone di basso profilo culturale, inclini al tradimento dei loro
doveri, dedite all'intrigo, votate alla difesa di privilegi e al presidio
del provincialismo che li alimenta.
Non ci sottraiamo alla necessità improcrastinabile di una franca e onesta
riflessione critica sugli errori gestionali del mondo accademico; sui
comportamenti discutibili che generano l'inefficienza che oggi ci si
rimprovera; sulla distorsione creata da un rapporto, che da necessario
diventa perverso, con le professioni.
Accettiamo senza timore, anzi pretendiamo, processi di valutazione analoghi
a quelli già da tempo adottati da molte prestigiose università straniere,
ma chiediamo alla Politica di riconoscere - tra gli sprechi - la
proliferazione delle sedi di natura clientelare e l'uso improprio di un
precariato che è tra le prime ragioni della fuga dei cervelli.
Il potere politico è anche potere di controllo: lo si metta in essere così
da sanzionare quei comportamenti che lo meritano, senza indugiare su
affermazioni di immediata presa su un'opinione pubblica abituata ad
atmosfere di scandali e di intrighi.
Partecipiamo con questo nostro contributo al dibattito ormai nazionale
perché non vogliamo nasconderci dietro la pacifica forza degli studenti.
Esprimiamo cioè la doppia convinzione che la formazione si salva nel suo
insieme non potendo sperare in vittorie settoriali e che la difesa del suo
carattere pubblico deve essere fatta in prima persona anche dai docenti.
Ci appelliamo al Presidente della Repubblica e invitiamo le autorità di
Parlamento e Governo affinché si agisca in base ad una rappresentazione
più fedele della realtà universitaria che si sente sempre più umiliata da
interventi di vero disprezzo istituzionale.
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Sergio Adamo, Franco Alhaique, Giorgio Alleva, Paolo Arbarello, Corrado
Balacco Gabrieli, Donatella Barra, Gilda Bartoloni, Paola Bernabei, Stefano
Biagioni, Massimo Biondi, Luigi Boitani, Marino Bonaiuto, Maurizio Bonolis,
Stefano Calvieri, Giuseppina Capaldo, Lucio Carbonara, Margherita Carlucci,
Luigia Carlucci Aiello, Ernesto Chiacchierini, Paolo Colarossi, Giorgio
Furio Coloni, Salvatore Cucchiara, Roberto Cusani, Alessandra De Coro,
Luciano De Licio, Massimo del Piano, Emilio D'Erasmo, Paolo Di Giovine,
Mario Docci, Antonio Fantoni, Francesco Fedele, Vincenzo Ferrini, Roberto
Filipo, Maurizio Franzini, Giorgio Graziani, Franco Gugliermetti, Aldo
Laganà, Fausto Manes, Piero Marietti, Vincenzo Marigliano, Renato Masiani,
Enrico Massaroni, Claudio Modini, Richard Vincent Moore, Massimo Moscarini,
Paolo Mugnai, Vincenzo Nesi, Fabrizio Orlandi, Massimo Paci, Marina
Passalacqua, Roberto Passariello, Rossella Petreschi, Maria Emanuela
Piemontese, Paolo Pietropaoli, Sergio Pimpinelli, Antonella Polimeni, Mario
Prayer, Massimiliano Prencipe, Emanuela Prinzivalli, Amedeo Quondam, Marina
Righetti, Enrico Rolle, Filippo Rossi Fanelli, Giancarlo Ruocco, Romano
Scozzafava, Giovanni Solimine, Giovanni Somogyi, Antonino Terranova,
Adriano Tocchi, Guido Valesini, Luisa Valmarin, Francesco Vietri, Ciro
Villani, Vincenzo Vullo, Pierluigi Zoccolotti.