Dopo oltre dieci anni di tentativi il 22 gennaio 2009, con la firma dellaccordo quadro sulla contrattazione, è stato segnato un punto importante di rinnovamento delle relazioni industriali italiane in senso partecipativo. Nel dibattito in corso sullaccordo sono abbastanza trascurate le motivazioni che lo hanno reso necessario. Taluni sostengono che, vista la gravità della crisi economica ed occupazionale, la riforma della contrattazione non fosse una priorità. La realtà è molto diversa.
Ora la sfida passa alla capacità delle rappresentanze datoriali e sindacali di saper dare attuazione a questa dimensione aziendale o territoriale, superando una storica ritrosia ad entrare pienamente nella dimensione del confronto nel territorio. Più che modifiche al sistema di contrattazione, serve la capacità di generare buone pratiche negli accordi contrattuali di secondo livello, in stretto collegamento con le caratteristiche dei settori produttivi e dei territori.