Conti pubblici, Gaza, gas, una crisi tira l’altra

La terribile vicenda di Gaza, la contesa sul gas fra Russia e Ucraina, il deterioramento dei nostri conti pubblici, la crisi economico-finanziaria e le sue conseguenze. Su questi argomenti cerchiamo, come al solito, di proporre spiegazioni e analisi che cercano di andare oltre il luogo comune e che non partono da posizioni preconcette

La terribile vicenda di Gaza, quella grave ma non molto seria della contesa sul gas fra Russia e Ucraina, il deterioramento dei nostri conti pubblici. E, naturalmente, la crisi economico-finanziaria e le sue conseguenze. Su questi argomenti cerchiamo, come al solito, di proporre spiegazioni e analisi che cercano di andare oltre il luogo comune e che non partono da posizioni preconcette.

 

Nell’articolo di Toni Ferigo sulla guerra Israele-Hamas si ricordano gli errori e i torti di entrambe le parti, e anche il fatto che l’affermazione  dell’organizzazione palestinese è stata di fatto favorita, in parte anche volontariamente, dalle politiche americane e israeliane. Si era già vista qualcosa del genere con i Talebani: speriamo di non doverci occupare di un terzo caso. Sull’argomento proponiamo anche un articolo di Mary Robinson, già Commissaria dell’ONU per i Diritti Umani, che parla di un suo recente viaggio a Gaza e dei suoi incontri (in inglese).

 

Marcello Colitti, una vita nel settore dell’energia, spiega come la crisi del gas fosse tutt’altro che inevitabile e analizza qual è stato – e quale potrebbe essere – il ruolo dell’Europa. Valerio Selan fa le bucce ad alcune affermazioni del ministro dell’economia Giulio Tremonti in materia di conti e di congiuntura. Carlo Clericetti commenta la classifica sulla “libertà economica” dei vari paesi di cui molti giornali hanno parlato con enfasi. Mario Rossi esamina le recenti dichiarazioni e ipotesi sulla possibilità di un default dell’Italia con conseguente uscita dall’euro e la situazione della nostra economia.

 

Ci occupiamo anche, con Aldo Amoretti, di un problema di cui ultimamente poco si parla, quello delle pensioni, e che avrebbe invece bisogno di una serie di interventi sia per correggere alcune storture provocate dalle ultime, disorganiche modifiche, sia per eliminare ingiustizie storiche che neanche le precedenti riforme avevano affrontato.

Lunedì, 19. Gennaio 2009
 

SOCIAL

 

CONTATTI