Chi è di sinistra e chi no

In una situazione politica molto confusa come quella attuale, sono in molti a chiedersi “cosa vuole dire oggi essere di sinistra”. La risposta a questa domanda è semplice: sono di sinistra quei partiti e quei movimenti che soddisfano due condizioni

Questo articolo è molto breve. Per due motivi. Il primo è che l’autore ha solo una cosa da dire, che a lui sembra ovvia e non richiede molte parole. Il secondo è che l’autore spera che questo articolo venga diffuso, e venga letto anche da chi ha poco tempo per leggere.

La situazione politica è molto confusa. Sono in molti a chiedersi “cosa vuole dire oggi essere di sinistra”. La risposta a questa domanda è semplice: sono di sinistra quei partiti e quei movimenti che soddisfano due condizioni. La prima è che cerchino di ottenere che vengano estese le garanzie dello Stato sociale e i diritti sociali ed economici fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione; e questo è ovvio. La seconda è che cerchino di ottenere che alle necessarie spese si provveda tassando opportunamente il patrimonio dei ricchi; e questo dovrebbe essere ovvio. Senza questa seconda condizione la prima sono parole senza significato.

Sappiamo che non si può, né sarebbe giusto, espandere il debito; che  tassare i redditi elevati li fa scappare all’estero; che la lotta all’evasione fiscale deve essere parte di una più ampia riforma, altrimenti non colpirebbe i grandi contribuenti (che eludono più che evadere)  e avrebbe effetti inflattivi e recessivi enormi. E allora rimane solo la ricchezza dei ricchi.

La ricchezza totale degli italiani ammonta a circa 10.000 miliardi (circa 5 volte il PIL di un anno). Il 20% più ricco delle famiglie ne detiene circa 7.000. Una tassa dell’1% (sottolineo: 1%) solo sui patrimoni di questo 20% renderebbe circa 70 miliardi. Un piccolo sacrificio per loro, un vantaggio enorme per la società. E’ scandaloso che ci sia chi afferma che è uno spreco spendere un decimo di questa cifra (un millesimo della ricchezza dei ricchi) per aiutare i poveri.       

Naturalmente il discorso va approfondito sul piano tecnico; ma non occorre essere professori di economia (anche se l’autore lo è) per rendersi conto della validità di quanto sopra. Chi pretende di essere di sinistra deve chiedere che venga introdotta un’imposta del tipo qui suggerito. O se preferite, chi non mette al centro del suo programma la richiesta che venga introdotta un’imposta di quel tipo non è di sinistra.  

(Questo articolo è apparso anche su Italia libera)

Lunedì, 19. Giugno 2023
 

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