Cgil, Cisl e Uil: 'Cosa ci divide'

Il dibattito fra i tre segretari alla presentazione del primo Quaderno di EL

I motivi che dividono Cgil, Cisl e Uil sono in questa fase tali da non far intravvedere come prossima la ripresa del processo unitario. Luigi Angeletti, Guglielmo Epifani e Savino Pezzotta le hanno riproposte senza smorzare i toni nel dibattito dell’11 novembre al Cnel.
L'occasione era la presentazione del primo numero dei Quaderni di Eguaglianza & Libertà. Era, tuttavia, la prima volta che di fronte a un pubblico qualificato e attento di dirigenti delle tre Confederazioni, alla stampa, a “testimoni” interessati (da Paolo Sylos Labini ad Aris Accornero a Miriam Mafai, per fare solo qualche nome), i tre leader sindacali entravano nel merito specifico delle ragioni del dissenso.

I punti di partenza – come ha rilevato Marco Cianca del Corriere della Sera, coordinatore del dibattito – segnano una distanza che appare più profonda e radicale di quella che si manifestò intorno alla prima metà degli anni ottanta.

Per Angeletti il dissenso si radica in un’analisi diversa e, per molti aspetti, incompiuta dei cambiamenti del lavoro, e delle strategie che questi cambiamenti impongono. Epifani mette l’accento su divaricazioni di merito che implicano le regole di democrazia nei rapporti tra i sindacati e fra questi e i lavoratori; sui contenuti della contrattazione, sulle funzioni del sindacato. Per Savino Pezzotta la divisione è maturata nel corso degli anni per una sorta di slittamento dell’autonomia sindacale verso un atteggiamento teso a condizionare direttamente la politica.

E’evidente che ciascuna di queste posizioni può essere assunta come una ragione autosufficiente per legittimare una divisione che non prevede vie di uscita, ma piuttosto il consolidamento di una nuova fase storica che rinvia pericolosamente il sindacalismo confederale italiano agli anni cinquanta.

Nonostante il puntiglio con cui sono state ribadite le ragioni della separazione, si vede poi che una sfida concreta e drammatica com’è quella della Fiat obbliga a ricomporre linee di azione unitarie, come di fatto sta accadendo. Ma la divisione, e questo è apparso evidente nel dibattito, può portare i frutti più avvelenati sul futuro della contrattazione. Se è vero, infatti, che il modello contrattuale consolidato negli anni ’90 merita una riflessione e opportuni aggiustamenti, è anche vero che l’esito della divisione sulle piattaforme, sull’azione sindacale e sui risultati conseguenti rischia di risolversi nella liquidazione della contrattazione nazionale, strumento insostituibile della solidarietà tra i lavoratori. Dal dibattito è emerso tuttavia con forza come, al di là delle divisioni, la questione del modello contrattuale sia una tema ineludibile di una una riflessione unitaria.

L’altro tema, controverso, ma considerato inevitabile è quello della rappresentanza. Al di là della riproposizione di una distinzione radicale fra rappresentanza degli iscritti e rappresentanza generale, un quadro di regole condivise diventa essenziale, proprio in un contesto di divisione, sia come strumento di possibile soluzione delle divergenze, sia come strumento di regolazione in un contesto di pluralismo competitivo.

Si tratta di due temi - il futuro della contrattazione e, in particolare, del contratto nazionale e quello di una regolazione unitaria della rappresentanza del tipo elaborato alla fine degli anni ottanta per il pubblico impiego e da allora praticata con successo – che oggi si propongono come i terreni più concreti, e in un certo senso obbligati, di una riflessione comune. Si tratta, infatti, di terreni dove elementi di contenuto (forme e sostanza della contrattazione) ed elementi di regolazione dei comportamenti (nella buona come nella cattiva sorte del processo unitario) tendono a incrociarsi.

EL on line intende aprire su questi due temi il proprio spazio a quanti, dentro e fuori del sindacato, vogliano portare un contributo di idee, riflessioni, suggerimenti utili a facilitare il dibattito e, nel più auspicabile dei casi, a individuare nuovi terreni di incontro fra le tre confederazioni.

(Il primo numero dei Quaderni è in vendita nelle librerie dal 12 ottobre al prezzo di 15 euro, o può essere richiesto a Città Aperta Edizioni – via Conte Ruggero, 73 – 94018 Troina (En) – tel. 0935 653530 – fax 0935 650234)

Martedì, 12. Novembre 2002
 

SOCIAL

 

CONTATTI