'Ammazzateci tutti', sul web i ragazzi dello striscione

Così avevano gridato, dopo l’uccisione del vicepresidente della Regione Calabria Fortugno, i ragazzi di Locri. A distanza di mesi, la loro pacifica indignazione continua a raccogliere l’energia e il consenso di centinaia di giovani. Passando da un sito internet
"Quando una finestra, seppur aperta, non riesce a contenere tutta la ribellione, la speranza rinasce". Con questo slogan si presentano, sul sito www.ammazzatecitutti.org, 'i ragazzi dello striscione', movimento nato all'indomani dell'uccisione del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno: era il 16 ottobre 2005, e poche ore dopo migliaia di giovani sfilavano già per le strade di Locri urlando 'no a tutte le mafie'.

In questi tre mesi quei ragazzi hanno indossato magliette di sfida e innalzato striscioni, hanno sparato le loro cartucce bianche durante la marcia del 4 novembre e gridato 'vaffanculo alla camorra' in più di una occasione (e anche disegnato vignette: per vederne una clicca qui). In questi tre mesi, quei ragazzi hanno anche aperto una grande finestra sul web, con un forum che si srotola come un tappeto rosso ai piedi della legalità e che oggi conta quasi 700 utenti registrati e circa 15 mila messaggi.

"Siamo solo dei ragazzi, siamo ragazze e ragazzi con storie e percorsi di vita diversi, ma che vogliono tracciare insieme la strada per un vero riscatto civile della nostra terra", scrivono sul sito. "Siamo giovani uomini e giovani donne, e da oggi vogliamo essere gli occhi, la bocca, le braccia e le gambe di Franco Fortugno, che voi, uomini di tutte le mafie, credete di aver ucciso. Sappiate invece, uomini della 'ndrangheta, che non lo avete ammazzato Franco Fortugno, perchè le sue idee ed i suoi sogni continueranno a camminare sulle nostre gambe. Sempre".

Parole pesanti, come i 'nomi e cognomi da non dimenticare' che scandiscono il tempo in home page: un elenco sconfinato che dal 1893 si allunga fino al 2005, passando per i tanti Dalla Chiesa, Livatino, Grassi, Falcone, Borsellino, Puglisi, Fortugno assassinati da chi 'vota con le pistole'. "Voi votate con la penna, questo hanno voluto dirci quel maledetto pomeriggio i 'signori' della malavita calabrese", si legge in un messaggio indirizzato dai ragazzi di Locri 'a tutta la politica onesta'. "Adesso abbiamo il dovere di dimostrare che in Calabria il sacrificio, l'impegno e la voglia di riscatto possono servire a qualcosa di buono".
 
Bastasse un click, la criminalità organizzata sarebbe già solo un ricordo. Ma di link in link, di discussione in discussione, si entra a far parte di un progetto che inizia dal quotidiano, di un disegno vero, concreto: un gruppo di giovani marcia, con le suole e con i bit, nelle piazze e sul web e sempre a volto scoperto, per costruire legalità e partecipazione politica. "Voi siete i futuri amministratori di questa Calabria", aveva detto Francesco Fortugno, davanti a una platea di studenti riuniti nell'auditorium comunale di Polistena (Rc), un mese e mezzo prima di essere assassinato. E non è possibile che vi disinteressiate di politica". Perché voi - aveva concluso Fortugno - perché voi - ripetono ora i ragazzi - avete un'arma: voi votate.
Venerdì, 17. Marzo 2006
 

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