'La base per un nuovo Patto sociale'

Un documento di tre economisti muove dall'analisi delle attuali difficoltà dell'economia italiana per arrivare a formulare una proposta su come rinnovare il Patto del '93: oggi lo scambio potrebbe essere fra controllo dei salari e impegno per la produttività e la crescita
"Pensare ad un nuovo patto sociale tra imprese, organizzazioni sindacali e Governo dopo le deludenti inadempienze di alcuni attori nel corso dell'ultimo quinquennio potrebbe apparire un esercizio sterile, un 'presupposto di scuola', un fatto estemporaneo. Eppure tre grandi elementi, che caratterizzano le economie europee (il crescente peso della spesa pubblica, un processo di globalizzazione in continua espansione e un ruolo pervasivo della 'conoscenza'), impongono un'approfondita riflessione sui meccanismi di funzionamento e di governo dei moderni sistemi economici, nonché sugli stimoli ai comportamenti degli attori che vi operano".

E' questa la premessa di un documento stilato da tre economisti - Nicola Acocella, Riccardo Leoni, Leonello Tronti - che analizza l'attuale situazione dell'economia italiana e delle sue difficoltà nel contesto della globalizzazione per arrivare a formulare una proposta: ciò che serve è un nuovo patto sociale, che rinnovi quello del '93. Allora lo scambio fu tra moderazione salariale e risanamento per entrare nell'euro. Oggi un impegno a contenere le spinte salariali, osservano i tre autori, può essere preso a fronte di un equivalente impegno delle altre parti ad agire per garantire l'aumento della produttività e la crescita.

Il testo del documento e la raccolta delle adesioni è all'indirizzo www.pattosociale.altervista.org . Hanno già aderito un centinaio fra economisti e sindacalisti
Domenica, 19. Novembre 2006
 

SOCIAL

 

CONTATTI