Ma la controversia, naturalmente, non coinvolge soltanto Russia ed America e, negli ambienti politico-diplomatico-militari, come anche sulla stampa, cè stato un gran discutere, anche tra mille equivoci, del ritorno a una mentalità da guerra fredda e anche del ritorno ad un vero e proprio clima ed a schieramenti ridislocati sul teatro europeo di forze nucleari da guerra fredda.
Allinizio di questanno, come si ricorda, gli USA hanno proposto a Polonia e Repubblica ceca di riprendere i colloqui, già vagamente iniziati, sulla possibile dislocazione sul loro territorio di un sistema di basi MAD. Il piano americano intendeva piazzare almeno una decina di batterie di difesa missilistica a lungo raggio in Polonia ed uninstallazione radaristica a medio termine nella Repubblica ceca entro il 2010.
I russi si sono immediatamente impennati. Laccusa allAmerica, a Bush, è stata quella di minacciare, e molto da vicino, la sicurezza di Mosca. E la reazione è stata quella di cominciare ad implementare, cautamente, su piani collaterali (commercio, trasporti, ecc.), azioni iniziali di rappresaglia. I rapporti bilaterali coi paesi in questione Polonia, Cechia, USA si sono così andati raffreddando fino, quasi, al punto del congelamento.
E vero che questa è stata solo lultima controversia venuta a inquinare un rapporto che da tempo stava già andando a male. Al meglio, e spassionatamente, lha descritto sul suo blog un analista americano di impeccabili credenziali conservatrici, Pat Buchanan: e, per di più, conservatrici da destra di stampo antico, attenta al monito fondatore di George Washington: che gli Stati Uniti pensassero ai fatti loro nei rapporti col mondo.
Non formate alleanze permanenti, mai, raccomandava ai concittadini il primo presidente nella lettera daddio con cui si congedava rifiutando la ricandidatura a un terzo mandato che il Congresso, nel 1796, gli offriva allunanimità: gli Stati non hanno amici, solo alleati, diceva riprendendo a modo suo Machiavelli, e per definizione amici, poi, solo temporanei.
E gli Stati Uniti, che gli avevano dato retta fino a subito dopo la seconda guerra mondiale, ora specie dopo le fraudolente ed avventurose forzature di Bush il piccolo, liracheno sono davvero tentati di tornare a un certo loro fino al secolo scorso tradizionale isolazionismo. Che, certo, da molti punti di vista sarebbe per tutti un sollievo. Ma che, oggi, sul serio non è realistico.
Sembra verosimile, dunque, la lettura di Buchanan che Bush abbia tentato di stringere
Di più, viene aggiunta la notazione niente affatto banale che questa è una delle pochissime rappresentazioni del paese su cui sembrano concordare tutti i pezzi del frammentato caleidoscopio politico, americano e non sinistra e destra, fondamentalisti cristiani e radicali islamici, intellettuali della costa orientale e ribelli del blog: la visione del mondo e di sé che, in sostanza, oggi avrebbe lAmerica.
Da parte americana, lo spin system PR e maestri della bufala propagandistica a ogni livello è scattata unoperazione di controllo dei danni in ogni direzione, elaborando e diffondendo diverse versioni di quella che, in buona sostanza, è ununica spiegazione. Essenzialmente che:
1°) Il piano americano, teso a dispiegare sistemi MAD in Europa orientale, è inteso anzitutto (non esclusivamente, però: anzitutto) come strumento di intercettazione di possibili attacchi missilistici in provenienza dallIran. Anche se è vero che lIran, oggi e ancora per anni, non ha e non può avere a disposizione i mezzi per quellaggressione. Sarebbe verso il 2015 che, secondo gli USA, i missili iraniani potrebbero cominciare a porre una minaccia reale allEuropa. Ma, a fronte di questa possibilità (e quella di tanti altri, allora?), sarebbe irresponsabile rallentare il processo dinstallazione del MAD in Europa orientale.
2°) La decisione di consentire linstallazione dei sistemi MAD in Polonia e Repubblica ceca è una decisione sovrana di quei due paesi. In effetti, però, sondaggi ed articoli di giornali di sponde diverse riferiscono di una forte ostilità delle rispettive opinioni pubbliche più della metà, pare e di non piccola parte delle rappresentanze politiche non solo dopposizione ai progetti. Perfino il ministro della Difesa polacco, Alexander Szczyglo, di un filobushismo pure a 24 carati, è stato costretto ad assicurare in maniera vaga che agli USA non sarà consentito mettere in piedi le loro basi se non varrà il sistema della doppia chiave di controllo e di lancio dei missili antimissili. Che, a meno di accorgimenti lessicali difficili da far ingoiare al Congresso americano che finora non lo ha mai consentito e a cui, a dire il vero, mai finora il governo americano lo ha chiesto sembra una clausola tale da rendere, in effetti, linstallazione inagibile
Gli Stati Uniti stavano, e stanno ancora, tentando di coinvolgere nel disegno
3°) Il progetto non è contro
4°) Con o senza una qualche cooperazione russa, gli Stati Uniti non abbandoneranno il loro piano. Sono le accuse dei russi e le loro reazioni che ridaranno vita alla guerra fredda e la sicurezza degli Stati Uniti ormai è inseparabile da quella dellEuropa. Minacciare la quale non aiuterà proprio nessuno.
Riassumendo: gli USA non considerano
Da parte russa, da Putin a tutto il governo ed ai media, le argomentazioni suonano, più o meno, così:
1°) Gli USA hanno utilizzato le vecchie tattiche della guerra fredda (lorso russo selvaggio, come la strapotente Unione Sovietica pronto a mangiarsi una tenera Europa indifesa) per fare pressione sui loro alleati più nuovi a che consentissero la dislocazione dei MAD sul loro territorio. La prossimità geografica, però, fa vedere che la mossa è mirata alla Russia e mette in pericolo, almeno ipotetico, le sue potenzialità nucleari: mentre quelle delloccidente (USA, Gran Bretagna e Francia) restano intatte.
2°) La pretesa americana che i nuovi missili sono puntati a quelli iraniani e nord-coreani è un nonsenso. Non riflette la realtà fattuale, anzitutto: perché intanto quei missili non esistono e sono comunque ancora parecchio al di là da venire. E, poi, non riflette la realtà geo-politica, dove ragioni strategiche e tattiche dettano semmai un diverso puntamento dei missili nord-coreani (Giappone, domani, o anche Cina forse) e iraniani (Pakistan, Israele: che, ad est e ad ovest, schiacciano tra loro lIran e di bombe termonucleari sono doviziosamente dotati): quando e se, poi, quei missili ci saranno. Inoltre, come già dimostrato per la gara tra scudo spaziale e missili intercontinentali a testata multipla, la rincorsa perenne tra la spada e lo scudo non offre vittoria a nessuno: solo unescalation infinita di tensioni e pericoli, quella che infatti portò alla stipula del Trattato antimissilistico tra USA (Reagan) e URSS (Gorbaciov).
I rischi e le tensioni sono già emersi, del resto, nel dibattito acceso dentro
Cè anche la possibilità (minacciata esplicitamente) di una ripresa della corsa agli armamenti:
Se gli alleati europei non frenano gli entusiasmi bellici di George W. Bush, anche solo propedeutici, o la voglia di fomentare negli alleati il confronto, il teatro europeo, in questa situazione, si può trasformare sul serio in una polveriera. Del resto, a nessuno è consentito mettere tra parentesi il fatto che, appena arrivato alla Casa Bianca, già nel 2002, Bush aveva provveduto unilateralmente a ritirare gli Stati Uniti dal Trattato anti-missili balistici del 1972 (Nixon e Breznev). E che
3°) Il piano americano equivale, nel suo complesso, a nullificare tutti gli sforzi politici della comunità internazionale negli ultimi decenni di prevenire la proliferazione nucleare, ad esempio nei confronti dellIran.
Perché in fondo limpegno alla base del Trattato di non proliferazione nucleare al quale ha aderito lIran ma non Israele e non il Pakistan che potenze nucleari lo sono già partiva dallassicurazione delle grandi potenze termonucleari a ridurre i loro armamenti: sia missilistici, sia antimissilistici, che così al contrario vengono rilanciati.
4°) La verità evidente, e politica, è che gli USA stanno approfittando, contando su unacquiescenza che, almeno da parte russa è cosa finita, del loro potere militare per tentare dominare il mondo. A diventare ostaggio, così, della difesa antimissilistica americana non sarebbe solo
Lopzione del primo colpo nucleare è enunciata e rilucidata da sempre, del resto, come policy possibile dagli Stati Uniti e ribadita ancor oggi nella formulazione della ufficialissima Nuova Dottrina Strategica: sia nel testo ufficiale (White House, The national security Strategy of the United States of America, www.whitehouse.gov/nsc/nss/pdf/)); che in quello ufficioso sul quale studiano, ad Annapolis, a West Point e al Pentagono, le scuole di guerra: lautorevolissima e pressoché monopolisticamente utilizzata lettura neo-cons che ne ha data William S. Lind (The American Conservative, Strategic Defense Initiative). E, in ogni caso, tenderebbe a distruggere gli equilibri strategici esistenti. Le forze strategiche missilistiche della Russia, per questo, se il disegno si realizzasse dovrebbero prendere ogni misura necessaria a rendere inefficace questa minaccia.
Oltre alla sospensione annunciata dellimplementazione del Trattato CFE
1.) Ha sperimentato con successo uno di suoi nuovi missili balistici intercontinentali R-24, considerati capaci di annientare qualsiasi esistente o futuro sistema di difesa antimissilistico.
2.) Come è noto, ha complicato la vita agli americani, mettendoli sulla difensiva, col suggerimento di piazzare eventualmente un comunque inutile e anche pericoloso sistema antimissilistico come quello che hanno proposto pericoloso per la percezione che i russi ne hanno: come lo sarebbe, a carte rovesciate, se i russi mettessero qualcosa di analogo in Messico invece che in Polonia e in Romania in Azerbaijan: un territorio certo oggi più amico della Russia E dislocazione più confacente asseriscono alla mission proclamata di intercettare possibili missili di Teheran; come anche lo sarebbero installazioni alternative in Turchia (alleato degli USA), ipotizzano; o perfino, dicono, in Iraq con nessun rispetto, a dire il vero, per le sovranità di questi paesi, specie dellultimo che, poi, come è noto sovrano non lo è proprio per niente.
In ogni caso, gli americani sono stati costretti dalla mossa del cavallo dei russi a inseguire: dicono che continueranno a perseguire il loro progetto. Ma ribadiscono anche qui senza nessun rispetto per le idiosincrasie nazionali, ad esempio polacche aperto alla cooperazione russa.
Il fatto è, e ritorniamo alla lettura che ne dà complessivamente Patrick Buchanan nel 92 e nel 96 sfidante nelle primarie repubblicane ed ancora nel 2000 candidato alle presidenziali come indipendente di destra e notissimo opinionista di destra che:
Nel 1988, Reagan, che aveva notoriamente bollato lUnione Sovietica come limpero del male, passeggiava sulla Piazza Rossa insieme a Mikhail Gorbaciov, coi russi tutti intorno a dar loro calorose pacche sulle spalle. Avevano appena firmato laccordo di riduzione degli armamenti più importante della storia che eliminava tutti gli SS20 puntati sullEuropa e rimuoveva, reciprocamente, tutti i missili Pershing e Cruise che Reagan aveva stazionato in Europa (puntati sullURSS)
Di lì a tre anni, era caduto il Muro di Berlino, i regimi fantoccio dellEuropa orientale erano stati spazzati via,
E, adesso, alla vigilia del G-
Gli Stati Uniti dicono che il sistema antimissili balistici in Europa è per difenderla da un attacco iraniano. Ma Teheran non ha bombe atomiche e non ha missili antimissili intercontinentali.
In realtà, sembriamo avviarci verso una seconda Guerra Fredda e, di sicuro, non per colpa precipua del Cremlino. Tra quanti hanno gestito male il rapporto (coi russi) ci sono certamente Clinton e il secondo Bush che hanno buttato a mare i frutti della vittoria nella Guerra Fredda riportata dai loro predecessori. Vediamo come:
Primo: anche se è vero che lArmata Rossa se ne era andata a casa volontariamente (e non in base a un accordo) dallEuropa orientale, Mosca credeva di aver raggiunto un accordo di fatto con noi: che non avremmo spostato
Secondo: lAmerica ha subito appoggiato un gasdotto per portare il petrolio dellAzerbaijan dal Mar Caspio in Turchia, attraverso
Terzo: è vero che Putin ci aveva dato luce verde per luso delle basi nelle vecchie repubbliche sovietiche per liberare lAfganistan: ma sembra che ora siamo decisissimi a rendere permanenti quelle basi dellAsia centrale.
Quarto: anche se Bush aveva venduto (al Congresso ed al popolo americano) la difesa missilistica (lo scudo stellare) contro Stati-canaglia come
Quinto: attraverso il Fondo nazionale per la democrazia, e i suoi affiliati repubblicani e democratici, attraverso serbatoi di pensiero, fondazioni e istituti pro-diritti umani esentasse come Freedom House, capeggiato dallex direttore della CIA James Wolsey siamo andati fomentando cambiamenti di regime in Europa orientale, nelle ex repubbliche sovietiche e anche nella Russia stessa. E le rivoluzioni appoggiate dagli USA sono riuscite in Serbia, in Ucraina, in Georgia. Ma non in Bielorussia. Mosca ha ora legiferato per casa sua una serie di controlli sulle agenzie straniere che, non senza giustificazione, considera sovversive dei regimi suoi amici.
Sesto: lAmerica ha portato avanti il bombardamento alla Serbia per 78 giorni di seguito per il crimine di essersi voluta tenere una sua provincia ribelle, il Kossovo, e per aver rifiutato di consentire alla NATO il diritto di passaggio sul suo territorio per arrivare a controllare quella provincia. E
Queste sono le rimostranze di Putin. E ha qualche ragione,no?, chiede retoricamente Buchanan.
Inevitabilmente,