Jobs-act, come correggere la delega

Tre importanti riviste scientifiche alle quali collaborano alcuni tra i più autorevoli giuslavoristi italiani propongono un documento in cui analizzano i punti deboli della legge che, se non corretti, genererebbero molti contenziosi e condizionerebbero la legislazione futura

Dopo l’approvazione del Jobs-Act da parte del Senato le critiche e le polemiche non si sono placate. Anche tre importanti riviste scientifiche - DIRITTI LAVORI MERCATI;  Lavoro e diritto;  Rivista giuridica del lavoro - intervengono offrendo un utile contributo in vista della futura discussione alla Camera. E così, secondo il loro autorevole parere, va condivisa la esigenza di semplificare la legislazione del lavoro espressa dal governo; e tuttavia il d.d.l.n. 1428 (ora A.C. n. 2660) merita un serio ripensamento, sia per alcuni dubbi di costituzionalità, sia per alcune formulazioni o troppo vaghe o a volte confuse.

 

Riportiamo qui il documento comune in cui gli esperti delle tre riviste analizzano la legge delega, mettendo in evidenza i punti su cui è necessaria una attenta riflessione. Il che forse potrebbe richiedere un po' più di tempo prima di arrivare all'approvazione del Jobs-act, ma eviterebbe numerosi problemi futuri, sia dal punto di vista del contenzioso che altrimenti nascerebbe, sia da quello della legislazione successiva. E' un appello di alcuni tra i più importanti giuslavoristi italiani che il governo farebbe bene a prendere attentamente in considerazione.

 

PIATTAFORMA DI ALCUNE RIVISTE GIUSLAVORISTICHE SULLA SEMPLIFICAZIONE

e SUL RIORDINO della LEGISLAZIONE DEL LAVORO

 

 

1.   L’iniziativa più importante del governo Renzi in materia di lavoro è attualmente il disegno di legge delega approvato dal Senato il 9 ottobre 2014, a seguito di voto di fiducia su un c. d. “maxiemendamento” concentrato in unico articolo con 14 commi (Ddl n. 1428, ora AC n. 2660). In tale disegno di legge, giustamente oggetto di grande attenzione politica e mediatica, si prefigura un ampio intervento sulla legislazione lavoristica, da realizzare soprattutto attraverso deleghe al Governo, di differente oggetto ma tra loro connesse.

Il comma 5 chiama il legislatore delegato a “conseguire obiettivi di semplificazione e razionalizzazione delle procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro, nonché in materia di igiene e sicurezza sul lavoro”; mentre il comma 7 affida al Governo il compito di “riordinare i contratti di lavoro vigenti per renderli maggiormente coerenti con le attuali esigenze del contesto occupazionale e produttivo e di rendere più efficiente l’attività ispettiva” adottando “un testo organico semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro”.

Si tratta di vari percorsi regolativi che si intersecano e che possono assumere latitudine e significati diversi a seconda della corretta e concreta impostazione della versione definitiva delle legge delega e dei successivi decreti delegati. da osservare subito che la genericità della delega, unita all’inconsueta approvazione mediante voto di fiducia, non sembrano corrispondere adeguatamente ai limiti che l’art. 76 della Costituzione pone all’iniziativa legislativa del governo. In ogni caso – dopo il già incisivo intervento del d. l.

34/2014, conv. in l. 78/2014 – si preannuncia un’ulteriore riforma, potenzialmente più profonda di quella degli ultimi due o tre anni.

Ora, che l’attuale legislazione del lavoro vada risistemata, razionalizzata e semplificata costituisce – almeno per gli studiosi e gli operatori del diritto del lavoro – una esigenza indiscussa, unanimemente ritenuta urgente. Ma al di di questa enunciazione condivisa, non mancano dissensi sul modo di affrontare vecchi e nuovi problemi irrisolti, aggravati da un legislatore che, negli ultimi dieci anni, volendo semplificare e razionalizzare, ha peggiorato la situazione, rendendo la normativa tortuosa e confusa, come tale assai difficile da gestire: tanto nelle imprese, quanto nelle aule giudiziarie.


 

Consapevoli delle notevoli potenzialità, ma pure dei rischi racchiusi nel d. d. l., le Riviste scientifiche Diritti Lavori Mercati, Lavoro e Diritto, Rivista Giuridica

Venerdì, 24. Ottobre 2014
 

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