Dove va il sindacato: Carniti, Lettieri, Caviglioli, Colombo, Merli Brandini, Italia, Romagnoli, Casadio, Morese, Menegaldo

(Gli articoli sono in ordine di pubblicazione, il più recente è in fondo)
 
Sindacati, come uscire dall’angolo
L’impennata dei debiti pubblici per far fronte alla crisi ha ancor più indebolito il potere contrattuale delle organizzazioni dei lavoratori, ridotte ormai agli “accordi di concessione”, uno scambio ineguale tra occupazione e peggioramento nelle condizioni di lavoro. Bisogna abbandonare l’ostilità al cambiamento e varare una strategia unitaria che abbia tra gli obiettivi anche la produttività
Gianni Italia (19/03/2011)
 
Sindacati, divisi si perde
Nella dialettica politica e sociale non basta avere ragione, ma è necessaria anche la forza per farla valere. Le Confederazioni, pur con le loro diversità politiche e culturali, dovrebbero chiarire gli obiettivi e concordare alcune regole che mettano fine alle dispute sulla rappresentanza, evitando così anche un intervento esterno. La posta in gioco è davvero alta
Pierre Carniti, Rino Caviglioli, Mario Colombo, Pietro Merli Brandini (12/04/2011)
 
Il Primo maggio di Marchionne
Una festa segnata da un anno nel quale la vicenda Fiat ha emblematicamente riassunto la colpevole inettitudine del governo e le volenterose illusioni di una parte importante del sindacato. Non rimane che sperare nell’apertura di un capitolo nuovo
Antonio Lettieri (30/04/2011)
 
E’ ora di attuare la Costituzione sul sindacato
La vicenda Fiat è dirompente e apre una crisi di sistema. Le sue cause però preesistevano e affondano le loro radici nella scelta di non dare seguito agli articoli della Carta sull’attività sindacale. In passato questo è servito ad entrambe le Confederazioni maggiori ma ormai, con il tramonto dell’unità d’azione, la questione è diventata ineludibile
Umberto Romagnoli (17/05/2011)
 
La via per tornare all’unità d’azione
Per affrontare i radicali mutamenti sociali degli ultimi anni serve un cambio di passo. Alcuni punti essenziale per elaborare una “piattaforma per il cambiamento” da proporre a tutto il sindacato confederale, che parta dalla nuova voglia di partecipazione emersa nella società
Giuseppe Casadio (16/06/2011)
 
Due priorità per una ‘scossa’ reale
Economia e occupazione sono in condizioni critiche e i piani del governo sono risibili o inadatti. I problemi da affrontare sarebbero numerosi, ma non si può fare tutto insieme e bisogna scegliere: gli interventi più urgenti sono su fisco e lavoro. Ecco alcune proposte
Pierre Carniti, Rino Caviglioli, Mario Colombo, Pietro Merli Brandini, Raffaele Morese (05/06/2011)
 
Il sindacato si gioca un futuro da lobby
Se passa la linea Marchionne, ora sposata dalla Confidustria, con la fine del contratto nazionale le adesioni sono destinate inevitabilmente a ridursi, bisognerà ricorrere alle leggi più che alla contrattazione e le organizzazioni confederali assumeranno il ruolo di gruppi di pressione. Ci si può rassegnare a questo destino?
Gianni Italia (16/06/2011)
 
Mentre nuove generazioni entravano nel mondo del lavoro si è rinunciato a trovare nuovi linguaggi e di conseguenza a offrire una proposta politica forte ai giovani. Il mezzo aggregante lo si è individuato nell’offerta di servizi, perdendo i caratteri fondativi e la capacità di mobilitazione. Bisogna andare verso una struttura a rete ritrovando la capacità di ascolto
Maurilio Menegaldo (22/06/2011)
 
La contrattazione dimezzata ovvero l’eutanasia del sindacato 
L’esperienza insegna che il livello nazionale e quello aziendale si rafforzano a vicenda, mentre se manca il primo la capacità di rappresentanza e mobilitazione crolla, come in Usa dove gli iscritti sono passati dal 30 al 12% dei lavoratori. Inoltre la contrattazione nazionale non è mai stata di impedimento al pieno dispiegamento di quella aziendale
Antonio Lettieri (27/06/2011)
 
 
Venerdì, 1. Luglio 2011
 

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